24 febbraio 2008

Filomeno interviene sulla vicenda di Curto e del Casinò




La parabola discendente dell’ultimo re degli Imperiali: Euprepio Curto

Il sistema elettorale fintamente maggioritario ci regalò, circa 15 anni fa, un senatore “piccolo piccolo”. Il destino degli uomini, delle volte, è scritto nei loro nomi.
In molti hanno tentato di “combattere” contro quest’uomo che, troppo spesso, ha rappresentato degnamente il degrado politico di questa città, specchio, a sua volta, di un degrado che, per certi versi, ha percorso tutta la politica nazionale.
Curto era colui che tutto poteva: alla sua segreteria la gente si è rivolta alla ricerca di un posto di lavoro ma anche per chiedere una visita medica specialistica, un passo carrabile, o un’autorizzazione a costruire. Era il deus ex machina buono per ogni cosa.
Egli ha rappresentato la politica fatta sul clientelismo e sul servilismo più classico.
Lo dimostra, ad esempio, la sua proposta politica: ha fatto una battaglia, portata avanti per anni, per ottenere l’interporto a Francavilla Fontanta, promettendo ritorni esaltanti per la città. E invece tutti ben sappiamo che mai abbiamo avuto quell’interporto e mai, nonostante i milioni di euro spesi, ne avremo uno, nemmeno nella forma mignon di intermodale.
Le sue altre proposte politiche sono state ben poca cosa, possiamo ricordare la grande genialata di parlare di “piste ciclabili” a Francavilla Fontana, oppure l’ideona del “turismo sanitario”!
In pratica, per il Nostro, bisognava puntare su un polo ospedaliero di eccellenza per poter poi portare come indotto alberghi per i parenti dei malati.
Di fatto l’ospedale di Francavilla, nonostante il mai scemato impegno degli addetti, è un ospedale di provincia come tanti altri.
L’altra grande idea che ci torna in mente, è il gemellaggio con il Principato di Monaco. Molti l’avranno dimenticato ma, anni fa, il nostro Senatore, assieme all’allora Sindaco taglia-nastri Della Corte, proposero e portarono avanti l’idea di gemellare la nostra città con il Principato di Monaco. E tanto bastò per organizzare una “gita” in quel luogo della costa azzurra. Chi vi partecipò tornò un po’ più abbronzato, ma del gemellaggio non se ne parlò più. Indovinate chi pagò?
Ci sarà certo qualcuno che dovrà dirgli grazie: sono coloro che sono stati assunti con il concorso “Parentopoli”. Anche in quell’occasione mostrò grandi capacità politiche, dichiarando a Repubblica che i suoi erano appena il 10% del totale!
L’unica cosa che ricorderemo di quest’uomo piccolo piccolo sarà il puzzo della discarica e i debiti milionari in cui versa la Città per le tante Opere Pubbliche che ancora non vedono la luce, per la vicenda Monteco e per la “sana” gestione della Multiservizi. Per il resto il vuoto. Durante il suo “regno” abbiamo visto peggiorare la Fiera dell’Ascensione anno dopo anno sino al teatrino umiliante di quest’anno sul “si fa, non si fa, forse tra un po’…”.
E che dire del suo spessore a livello nazionale o regionale? Praticamente nullo. Non un intervento degno di nota, non una proposta seria per l’Italia… una sola intervista, alle Iene!
Infine “Italian Job” e uno squallore frustrante anche da raccontare.
Un suo elettore di un certo prestigio mi diceva, prima di vedere il filmato. che faceva fatica a credere che fosse così stupido da cadere in un tranello del genere e, invece…
Ho avuto modo di vedere il video solo pochi giorni fa e in quelle scene,faticando anche io a crederci, emerge un uomo che per interessi economici è pronto anche a smentire precedenti posizioni “politiche” in un certo qualmodo “nobili” (la battaglia contro l’istituzione di nuovi casinò). Cari amici la sua lealtà e il suo impegno sembrano avere un prezzo! Sul finire del colloquio “edificante” con il finto manager russo emerge anche un’altra qualità dell’amico Uccio Curto che, dopo aver indicato l’ammontare del contributo, chiede che di tanto non venga informato il suo amico sindaco di Fasano! Come interpretare tale comportamento?
La ciliegina sta nei commenti postumi: “non costringetemi a parlare”. Cioè ha detto: se cado io devono cadere tutti. Per quali motivi? Per quali fatti? E chi ne è coinvolto? E lui, legislatore, convive con tale sistema da sempre e mai, dico mai, ha sentito il bisogno di denunciarlo. Anche questo bell’esempio di moralità e correttezza!
Forse è ora che si ritiri il Senatore piccolo piccolo del regno degli Imperiali? Il senatore del puzzo della discarica potrà scrivere un libro di memorie e denunciare, se lo conosce veramente, tutto il marcio della politica che ci circonda: è l’unica cosa di buono che avrà fatto nella sua lunga carriera di senatore.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

come mai si parla di tutto sul senior, ma mai nessuno parla della lobby del mercatone uno,si proprio del mercatone uno ,dove il 99% degli assuti passano per mano e per consenso del lobbysta.

Anonimo ha detto...

Non capisco a cosa ci si riferisce nel commento precedente. Tuttavia, per quel che ci riguarda, si cerca di parlare sempre e solo su dati certi e provabili.
Domenico Magliola

Anonimo ha detto...

Lancio un appello da questo blog: sarebbe di grande esempio per l'intera collettività se qualcuno facesse un passo indietro per dimostrare che la politica non è tutto quello schifo che oggi appare agli occhi di un comune cittadino.

Anonimo ha detto...

Secondo voi ha ancora senso credere nella politica? Credete veramente che qualcosa cambierà dopo queste elezioni? Io dubito, ho 24 anni, fino a ieri vedevo il mondo dalla destra, da un po' di tempo a sta parte non vedo alcun briciolo di cambiamento ne da una parte ne dall altra... Anche il popolo italiano mi sembra poco propenso al cambiamento... Il pensiero che arriva dopo è questo: siamo sicuri che possa cambiare qualcosa in Italia? Da un po' di tempo penso anche che l'unica cosa che potrebbe funzionare in questo momento sia una dittatura

Anonimo ha detto...

Da parecchio tempo oramai l’immagine dei giovani è quella del disagio: incertezza per il futuro, precarietà psicologica, ricerca di spazi espressivi autonomi, (molte volte fuori dai luoghi di partecipazione), spinta alla trasgressione e all’evasione. Si estende la cultura dell’estranietà, per cui si può stare dentro il sistema ma vivere con la testa altrove, con giganteschi vuoti di memoria, dove ci si sente vivi solo negli spazi e nelle pratiche alternative.

Anonimo ha detto...

Vorrei invitare il ragazzo di destra che non crede più nella politica a parteciapare ad una nostra riunione, per vedere che, in fondo, si può ancora fare politica seriamente. Io, probabilmente, non voterò alle elezioni nazionali perché condivido i tuoi stessi timori e i due schieramenti non mi danno alcuna fiducia. Tuttavia cerco di impegnarmi nel mio piccolo per combattere il marcio almeno "sin dove possono arrivare le mie braccia"...Vieni a trovarci (il giovedì sera in via Pisacane) potresti ritrovare un po' di speranza.
Domenico.