Cari amici,
circa 1 anno fa (per l’esattezza il 26 luglio 2006) come “Democratici per la Costituzione” declinavamo l’invito a partecipare alla fase di avvio della costituzione del gruppo unico consiliare definita e pubblicizzata solo qualche giorno fa.
La decisione al momento non soddisfa appieno le esigenze di chiarezza sia sotto il profilo delle adesioni dei singoli consiglieri comunali sia sotto il profilo della gestione “tecnica” del gruppo consiliare e della sua rappresentanza.
Ma il problema rivela ben altro.
Infatti il lungo tempo occorso solo per pervenire a tale scelta giustifica ulteriormente i disagi rappresentati, e formalizzati con i documenti redatti dal maggio 2005 al febbraio 2007, circa la capacità dei partiti a dare risposte ponderate ma tempestive alla complessità dei problemi posti da una società in continuo e veloce cambiamento.
Il disagio aumenta (Ilvo Diamanti lo definirebbe “disgusto”) per l’immagine quotidiana che una coalizione di Governo rissosa e divisa pubblicamente offre quotidianamente su temi qualificanti e non. A non tacere delle divisioni consumate nelle recenti competizioni elettorali e dell’autoreferenzialità e del “protagonismo solitario” sia di forze politiche sia di singoli che utilizzano il consenso elettorale,anche risibile, per imporre o ricattare un’intera coalizione.
E preoccupa soprattutto come il tempo sprecato, le occasioni mancate e gli indegni spettacoli offerti sino ad oggi abbiano alimentato un processo di grave disaffezione ed un sentimento di avversione alla politica e non solo verso chi la fa. A dirla tutta: per non pochi cittadini la situazione rappresentata costituisce spesso l’alibi per giustificare incoerenze e concezione della politica quale strumento di mero soddisfacimento di esigenze individuali e familiari anche al limite della legalità.
Molti cittadini-elettori hanno investito su un’idea di centrosinistra volto al superamento di logiche ideologiche ormai superate ma nel contempo rigorosamente impegnato a costruire un’alternativa vera al centrodestra le cui scelte e comportamenti hanno devastato le coscienze dei singoli e dei territori sul piano dell’etica pubblica, della cultura dei diritti e dei doveri dei cittadini e delle formazioni sociali, del rigore economico, del rispetto del lavoro quale principio fondante la nostra Repubblica democratica.
Ma tutto ciò sembra essere stato dimenticato dai nostri attuali rappresentanti del Governo e dei partiti…e non solo per le ben note ragioni di difficile governabilità conseguenza di una legge elettorale che ha costituito l’ultimo dei tanti oltraggi commessi in danno della Costituzione e delle Istituzioni. E oggi ci vediamo pure costretti a subire la beffa di un partito della C.D.L. (A.N.) che nelle piazze chiede una firma a sostegno del referendum elettorale!
Proprio quella legge elettorale che certamente ha fatto comodo a tanti per “blindare” di amici, familiari e “fedelissimi” le liste sottoposte al voto dei cittadini.
Il Movimento che rappresentiamo,in questa situazione e forte non solo del risultato elettorale conseguito nel maggio 2006 ma anche degli esiti elettorali delle ultime amministrative che hanno visto premiare in tante realtà liste civiche, potrebbe oggi confermare quanto deciso nel luglio 2006. Le ragioni non mancano sia a livello nazionale sia a livello locale …anzi!
Una per tutte: se la eventuale scelta di Veltroni,quale leader del nascente P.D., è fonte di speranza, il preventivo affiancamento di un vice (Dario Franceschini) rischia di confermare come nelle oligarchie dei partiti costituenti vi sia la volontà ancora una volta di neutralizzare e vanificare la volontà diffusa di creare un nuovo soggetto che in virtù di regole effettivamente democratiche favorisca la formazione di una nuova classe dirigente meglio attrezzata culturalmente e più motivata.
Pur tuttavia e consapevoli dell’emergenza in cui logiche corporative e comportamenti irresponsabili ci hanno condotto, riteniamo che il senso di responsabilità debba prevalere in chi crede che la politica, oggi ancor più, debba ripartire dal proprio territorio per dare vita,confidando in un processo di “contagio ascendente”, ad un processo di semplificazione che distrugga le autoreferenzialità e la tentazione del ricatto dei numeri proponendo un orizzonte ideale e programmatico non colorato da buoni sentimenti o forme di moderatismo che non ci appartengono né da radicalismi ideologici che pur partendo da giuste esigenze di giustizia sociale il più delle volte offrono soluzioni che confliggono con la storia e la cultura di un Paese chiamato a coniugare modernità ed innovazione con equità e solidarietà.
Sulla base di tali considerazioni, e lealmente significando che il Movimento al momento comunque non verrà sciolto intendendo così preservare le finalità di cultura politica che ne costituiscono le ragioni primarie della sua costituzione, riteniamo di prospettarvi le conclusioni di un dibattito interno.
A)-Il Movimento “Democratici per la Costituzione” propone la sua adesione al costituente Partito Democratico con tutta la libertà di riflessione necessaria per contribuire alla costituzione di un vero soggetto politico che non sia la sommatoria di 2 partiti o peggio ancora l’esito del travaso automatico delle loro classi dirigenti;
B)-il processo costituente dovrà prevedere una serie di regole che dovrà favorire la partecipazione di quanti vorranno aderire o guardare con interesse al nuovo soggetto politico.
Tanto con riferimento alle candidature per la rappresentanza locale e per la rappresentanza assembleare a livello nazionale;
C)-il processo costituente,proprio al fine di favorire il massimo della partecipazione, dovrà prevedere momenti pubblici di confronto e forme di comunicazione politica a vasto raggio.
Nell’immediato,e prima della pausa estiva, sia convocata un’assemblea aperta ad iscritti e simpatizzanti dei partiti e movimenti nonché a singoli cittadini onde favorire la giusta informazione sul percorso democratico da seguire ed il massimo coinvolgimento partecipativo aprendo alla società civile ponendo il massimo dell’impegno verso i giovani e le donne che attualmente sono fuori dai circuiti decisionali sia a livello politico sia a livello amministrativo;
D)-il coordinatore designato,Tommaso Resta, ed i partiti costituenti acquisiscano formalmente le adesioni dei loro rappresentanti consiliari e di quanti rivestono responsabilità politiche ed amministrative ai vari livelli onde chiarire,per rispetto anche dell’opinione pubblica, posizioni e scelte in vista del processo costituente del P.D.;
Ma tale attività di ricognizione sarà utile ai fini della organizzazione del gruppo unico, attività che dovrà tener in debito conto,onde evitare atti di ingenuità, le vigenti disposizioni regolamentari in tema di partecipazione alle Commissioni Consiliari e di rappresentanza.
Occorre in sostanza assicurare comunque il massimo della diffusione delle fasi di acquisizione dei dati e della opportuna documentazione;
E)-per dare chiari segnali di un nuovo e rinnovato impegno pubblico,senza il bisogno di improprie quanto parzialissime rampogne esterne, tutti i consiglieri comunali del nascente P.D.,ciascuno secondo le funzioni ricoperte, si impegnino con più zelo e maggiore coesione nell’informazione documentata dei cittadini su fatti di rilevanza amministrativa.
In proposito si ritiene ineludibile,innanzi alla sfrontatezza dimostrata dall’odierna maggioranza e della irresponsabile scelta di “continuismo” rispetto ai precedenti metodi gestionali, una qualche presa di posizione rigorosa su ben note vicende amministrative che costituiscono la riprova di saccheggi e devastazioni delle casse comunali.
Sono maturate le condizioni per una richiesta di intervento di altre Autorità competenti.
Come ben sappiamo gli aumenti delle tasse e tributi comunali non sono da ascrivere alla diminuzione dei trasferimenti statali e regionali bensì a sperperi e accollo di situazioni deficitarie conseguenti a scelte clientelari, elettorali e di copertura di responsabilità ed omissioni consumate in questi anni (Multiservizi; costituzione Nucleo di Valutazione dei Dirigenti Comunali; incarichi di progettazione esterne per Opere Pubbliche la cui situazione di stallo è certificata: nuova Area Mercatale, Palazzetto dello Sport, Tensostatico, Piazza Umberto …..; Centro di Carico Intermodale...).
Sollecitiamo tale azione perchè seriamente preoccupati della “produttività” elettorale del senso di impunità che con arroganza è stata sin qui esibita dai maggiorenti della vecchia e attuale maggioranza.
Su quanto evidenziato sollecitiamo tempestive risposte assicurando comunque la massima disponibilità al confronto per conseguire obiettivi nobili ma possibili.
Proprio in vista dell’auspicato confronto pubblico riteniamo doveroso rendere partecipi sin da ora gli Organi di Informazione.
04 luglio 2007
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