18 dicembre 2006

Ecco i conti delle 49 opere pubbliche

A metà novembre l'Ufficio Tecnico, su sollecitazione del Sindaco Giuseppe Marinotti, ha prodotto un documento sullo stato dei lavori di 49 opere pubbliche ancora in corso. Il primo cittadino ha preteso gli atti di contabilità per ciascuna opera, chiedendo notizie dettagliate al responsabile uscente dell'Ufficio Tecnico, l'ingegnere Pescatore. Emergono subito i notevoli ritardi accumulati e presunte irregolarità nella realizzazione, così come rilevato dagli stessi amministratori di centrodestra ("Nuovo Quotidiano di Puglia" del 23.11.2006, p.22).
Scarica la Determina

13 dicembre 2006

Dialoghi sulla salute

Medicina Democratica movimento di lotta per la salute p r e s e n t a dialoghi sulla salute la scuola aperta e itinerante di salute.
16 dicembre 2006 ore 15.30 a Brindisi
Istituto Professionale di Stato per i Servizi Sociali “F. L. Morvillo-Falcone”
via Galanti 1. MICHELANGELO BOLOGNINI riporta la sua esperienza sul tema:“Ambiente e salute”. I dialoghi sono giunti al loro terzo appuntamento che vedrà Michelangiolo
Bolognini parlare di “Ambiente e salute”.
Michelangiolo Bolognini, medico igienista dell’AUSL di Pistoia, è da anni
impegnato sui temi delle nocività negli ambienti di vita e di lavoro e tratterà
questo argomento in termini generali e con riferimento a quanto accade nel
nostro territorio.
Le prossime tappe dei dialoghi verteranno sull’epidemiologia, la relazione tra i
farmaci e la salute, il servizio sanitario e sociale, il rapporto tra l’uomo la
medicina e la morte, la figura Giulio Maccacaro e la Casa della Salute.
MD intende affrontare il tema della salute in tutte le sue accezioni, lo vuole
fare mettendo a disposizione di tutti le proprie esperienze sollecitando momenti
di crescita individuale e collettiva e una partecipazione attiva, senza deleghe
e democratica alla SALUTE.

INFORMAZIONI: GINO STASI 3291184097

09 dicembre 2006

La manifestazione berlusconiana e la politica fiscale di Michele di Schiena

E' la prima volta che nel nostro Paese un Governo ed una maggioranza sembrano fare della lotta all'evasione fiscale un punto forte del proprio programma ed approntano gli strumenti per rendere credibile tale scelta; è la prima volta che nel modificare le aliquote Irpef si punta a ridurre il prelievo fiscale per i redditi più bassi (al di sotto dei 40 mila euro annui) facendolo moderatamente lievitare per quelli più alti: è la prima volta che con lo strumento fiscale si favorisce sensibilmente la condizione delle famiglie più numerose in maniera proporzionale al numero dei carichi familiari; è la prima volta che l'indegna pratica del condono fiscale, con la quale si premia la disonestà dei furbi e si punisce la correttezza di quanti pagano le imposte, viene messa al bando per rispettare un'esigenza di elementare equità: forse non è molto ma è gia tanto per un Paese solcato da inammissibili privilegi, gravi ingiustizie e stridenti squilibri sociali. Ecco allora che sull'avvio di questa nuova politica fiscale si scatena "l'ira funesta" del berlusconismo che scende in piazza e riesce, con i potenti mezzi di cui dispone, ad organizzare il dissenso "cosciente" di coloro che si oppongono a qualsiasi cambiamento e quello "emotivo" di quanti, impoveriti nello scorso quinquennio dalle dissennate politiche del centrodestra, sono oggi esposti alla suggestione populista di individuare nel Governo Prodi il capro espiatorio dell'attuale situazione di disagio per assecondare una protesta indirizzata verso obiettivi in aperto contrasto con i propri interessi.

Ma dov'è il centrosinistra? Quali distrazioni o complessi bloccano l'Unione sull'ovvio ritornello del rispetto col quale si deve guardare alla manifestazione popolare romana? Quali problemi o quali giochi interni impediscono ai tanti esponenti della maggioranza di affermare, come ha fatto Prodi inspiegabilmente lasciato in una quasi totale solitudine, che quel raduno è stato carico di insulti e vuoto di contenuti e proposte? Ed in un Paese nel quale non dovrebbe essersi spento l'amaro ricordo di certe adunanze oceaniche, chi lo ha detto che le grandi manifestazioni popolari, da chiunque organizzate, esprimono sempre disagi reali ed apprezzabili istanze? Certo sulle grandi manifestazioni di protesta bisogna in ogni caso riflettere ma quando queste sono mosse da intenti strumentali ed esprimono pulsioni qualunquistiche ed involutive, vanno analizzate per capirne le cause ed approntare le necessarie contromisure.

Ciò che frena e rischia di bloccare lo slancio dell'Unione sembra essere invero il difetto di concordanza sull'individuazione della sua "missione", della scelta fondante il suo progetto politico fatto di tante utili specificazioni esplicitate nel dettagliato programma presentato agli elettori nella scorsa primavera. Punti programmatici questi che devono essere animati da una idea-guida capace di ispirare anche le scelte di Governo non preventivamente concordate e di dare organicità all'intero quadro della sua azione politica. Ora, se il contenuto essenziale e qualificante di una politica progressista è quello di favorire nell'interesse di tutti la crescita economica del Paese procedendo nel contempo ad una più equa distribuzione della ricchezza e se è vero che l'intervento pubblico ha subito in questi anni un drastico (e spesso ingiustificato) ridimensionamento senza che sia realisticamente prevedibile in tempi brevi un'inversione a tale tendenza, è evidente che la politica fiscale deve costituire per il centrosinistra uno strumento fondamentale atto a correggere, nei limiti del possibile, gli squilibri a vantaggio dei ceti sociali più deboli, quelli maggiormente interessati ad un adeguato finanziamento dei servizi e dei presìdi propri di un efficiente stato sociale.

Lo scontro sulle tasse fra lo schieramento berlusconiano ed il centrosinistra è allora uno scontro reale ed inevitabile se l'Unione, senza cadere in tentazioni concorrenziali su tale piano, vuole avere una sua identità ed una credibile "missione". Quella di combattere i privilegi e di portare avanti politiche redistributive in linea con i principi fondamentali della Costituzione repubblicana che richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica e sociale, che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione dei cittadini alla vita economica e sociale del Paese e che afferma il principio per il quale "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva" aggiungendo il precetto, categorico nella sua essenzialità, per il quale "il sistema tributario è informato a criteri di progressività".

Brindisi, 7 dicembre 2006

Michele DI SCHIENA

06 dicembre 2006

A tutto gas di Emilio Gianicolo

L’espressione “a tutto gas”, sottintendendo concetti come accelerazione e velocità, ben descrive la forza e l’impeto che grandi gruppi energetici nazionali ed internazionali imprimono all’approvvigionamento di gas e alla costruzione di rigassificatori. Quando si parla di grandi impianti, soprattutto se particolarmente nocivi alla salute umana o lontani anni luce dalle vocazioni locali, la Puglia – la storia lo insegna - non sta a guardare. Infatti, noi pugliesi - da vero popolo generoso e prevalendo in noi quello che nel Piano Energetico Ambientale Regionale viene definito “spirito di solidarietà” - produciamo energia in misura superiore a quanto noi stessi consumiamo. Basterebbe questo scarto, notevole, tra quanto ci occorre e quanto produciamo per far desistere i governanti dal concedere licenze per la costruzione di nuovi impianti.

Ma proviamo ad andare oltre. Proviamo a chiederci a chi realmente giova un impianto di rigassificazione. Non si costruiscono i rigassificatori per soddisfare la domanda interna. Per questa sono sufficienti i gasdotti attuali e quelli che verranno (Galsi e Igi, quest’ultimo interesserà, ovviamente, la Puglia). I rigassificatori servono per far diventare l’Italia un “hub” ossia un centro di raccolta di gas dai paesi produttori e vendita verso il nord Europa. L’autore di questa affermazione non è un valligiano noglobal né un pescatore dell’adriatico o dello Ionio affetto irrimediabilmente da sindrome nimby ma è Quadrini, Amministratore Delegato di Edison, azienda che sta costruendo il rigassificatore di Rovigo (Fonte “Il Giornale” del 1 settembre 2006).

Queste strategie non hanno un costo nullo, in termini ambientali e di tutela delle popolazioni, né per i nostri territori né per i territori da cui il gas viene estratto. Da anni, per esempio, in Nigeria, le popolazioni del delta del fiume Niger sono in lotta contro le multinazionali del petrolio e del gas (tra cui l’ENI). Le deflagrazioni che spesso si verificano durante l’estrazione di gas, infatti, hanno prodotto e producono tuttora un forte inquinamento del fiume. Pochi anni fa, per aver protestato contro questo scempio, nove attivisti ecologisti (tra cui lo scrittore Ken Saro-Wiwa) furono impiccati, al termine di un processo farsa.

In Puglia, i consumi energetici privati sono aumentati dal 1990 al 2004 di circa il 30% (Fonte PEAR). È, invece, stabile nel tempo il consumo di energia nel settore industriale. E allora, cosa si può fare per mettere a freno questa domanda crescente di energia? Si ritiene di aver fatto già abbastanza per contenere il fabbisogno energetico degli edifici? Si è fatto abbastanza per far rispettare il DPR 412/93 che imponeva di ricorrere, per gli edifici pubblici, alle fonti rinnovabili?
Evidentemente, la risposta a entrambe le questioni è NO!

È strategico, allora, favorire quegli investimenti che incentivano l’auto-produzione di energia piuttosto che la costruzione di mega-impianti il cui fine primario è il profitto di pochi.
Parlando di strategie, il discorso non può che allargarsi e coinvolgere altri aspetti tra cui ovviamente quello più strettamente pedagogico legato, cioè, all’educazione verso stili di vita compatibili con la scarsità di risorse. Educazione e cultura dell’ambiente che certamente contribuiscono a non accettare supinamente e acriticamente decisioni ma a coltivare dubbi (dubito ergo sum), tra questi il nostro: ma è proprio necessario correre “a tutto gas”?

Emilio Gianicolo
Medicina Democratica

Stefano De Guido
Laboratorio per i diritti dei migranti

03 dicembre 2006

Recensione stampa

laRepubblica
Il presidente della disciolta commissione Mitrokhin scrive a Marini e Bertinotti -Conferma di aver raccolto informazioni su Prodi: "Per me era il riferimento del Kgb in Italia" - Intercettati i dialoghi con Scaramella - Guzzanti protesta: "Un'aggressione"

ROMA - Paolo Guzzanti, senatore di Forza Italia e già presidente della disciolta Commissione Mitrokhin scrive ai presidenti di Camera e Senato denunciando la "gravissima aggressione alle prerogative del Parlamento e dunque della democrazia" dovuta alle intercettazioni relative alle sue conversazioni con l"informatore" Mario Scaramella pubblicate dal "Corriere della Sera". Ma mentre protesta vibratamente, ne conferma i contenuti e ammette esplicitamente di aver fatto raccogliere informazioni su Prodi ("Sono sempre stato convinto e l'ho detto apertamente che era l'uomo di riferimento del Kgb in Italia"), Bassolino e Pecoraro Scanio ("Ma su loro non risultava niente e non sono mai state usate").

Le intercettazioni dimostrano ampiamente che Scaramella (oggi coinvolto nel caso dell'omicidio di Alexandr Livtinenko) riferiva a Guzzanti su politici del centrosinistra in merito ai loro rapporti con l'ex Unione Sovietica e che Guzzanti ne parlava "al Capo", cioé a Berlusconi in persona. Ma, secondo il senatore di Forza Italia "io facevo semplicemente il lavoro che mi ordinava la legge istitutiva della commissione" [...] Guzzanti, però, è letteralmente inferocito sulle intercettazioni che sarebbero state in un certo senso "estorte con un trucco" [...]

...proteggiamo il soldato Guzzanti: è indignato; anzi: indignatissimo. In fondo lui si limitava a tentare di scoprire le prove di qualcosa di cui era certissimo: il fatto che Prodi fosse, nientemeno, che il "terminale" del KGB in Italia... Eppure Prodi, al contrario del padrone di Guzzanti, non risulta abbia mai invitato l'ex capo del Kgb in villa, o che abbia mai fatto lingua in bocca con lui...
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laRepubblica

Nuove accuse di Mario Placanica
"A Genova hanno inquinato le prove"


Mario Placanica

Nuove accuse di Mario Placanica: "A Genova hanno inquinato le prove" - In un'intervista a Rtl 102.5 il carabiniere ribadisce: "Mi auguro di poter contribuire ad accertare la verità, anche se mi hanno detto che non uscirà mai" - E intanto Cossiga chiede la riapertura dell'inchiesta giudiziaria.

ROMA - Nuove accuse da parte di Mario Placanica, il carabiniere incriminato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova. "A Genova hanno inquinato le prove e alla fine ho pagato solo io, ma mi auguro di poter contribuire ad accertare la verità, anche se già mi hanno detto che non uscirà mai", ha detto Placanica in una intervista a Rtl 102.5.

Sulla vicenda oggi interviene anche il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, affermando che "la via maestra da seguire è quella della riapertura dell'inchiesta giudiziaria". "Per i casi di Genova risollevati dalle presunte rivelazioni dell'ex-carabiniere Placanica che uccise negli scontri del G8 il povero giovane Giuliani, è certo necessario fare chiarezza nello stesso interesse dell'Arma", ha motivato Cossiga.

Nell'intervista a Rtl, Placanica ricostruisce quel giorno del 2001. "Io ero addetto al lancio dei lacrimogeni, ma... me lo tirò dalle mani perchè diceva che non ero idoneo a sparare, perchè non sapevo sparare... invece io ho sparato a parabola, normalmente, come si spara sempre, in regola. Ma lui mi diceva che dovevo sparare ad altezza d'uomo... stavo male, mi hanno spostato vicino a Piazza Alimonda, dove ho visto pestare a sangue dei manifestanti, fino a che non gli uscivano le bave bianche dalla bocca. Sono salito sulla camionetta, un plotone ci faceva da scudo, ma poi i manifestanti hanno attaccato e i carabinieri sono arretrati, scappando" [...]
(30 novembre 2006)

...ora aspettiamo con impazienza l'Ascierto o il Gasparri di turno che prenda le difese dell'operato di Placanica; perchè delle due l'una: o Placanica dice la verità, e allora c'è da vergognarsi del comportamento degli altri; o Placanica mente, ed allora c'è da vergognarsi di lui. Tertium non datur...
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Perquisizioni a Hollywood
per l'inchiesta sui diritti Mediaset


laRepubblica

Perquisizioni a Hollywood per l'inchiesta sui diritti Mediaset - Il Los Angeles Times rivela che su richiesta dei magistrati italiani la polizia federale ha ispezionato casa e uffici di Frank Agama. L'ipotesi di reato è frode fiscale

...oh my God... what a surprise!...

LOS ANGELES - La polizia federale statunitense ha perquisito a Los Angeles gli uffici e l'abitazione di Frank Agrama, produttore cinematografico di Hollywood, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta frode fiscale in cui sarebbe coinvolto Silvio Berlusconi. Lo scrive il Los Angeles Times. La perquisizione è avvenuta a Bel-Air, a ovest di Los Angeles, e in Sunset Boulevard, su richiesta delle autorità italiane.

Frank Agrama è ritenuto un intermediario tra gli studi di Hollywood e Mediaset. Tra il 1998 e il 2002 avrebbe acquisito, tramite la sua società Harmony Gold, i diritti di film, in particolare della Paramount, per 130 milioni di dollari. I diritti sarebbero poi stati rivenduti a Mediaset per 315 milioni di dollari. Agrama avrebbe proseguito l'intermediazione, tramite la società Olympus Trading, fino al 2005.

Secondo l'inchiesta i diritti sono fittizi: Mediaset avrebbe gonfiato, attraverso società off-shore, i prezzi di acquisto. In questo modo, il gruppo di Silvio Berlusconi avrebbe costituito fondi neri all'estero e ridotto i ricavi in Italia per pagare meno tasse. L'ex presidente del Consiglio dovrà comparire il prossimo primo dicembre di fronte al tribunale di Milano, per rispondere dei reati di frode fiscale e falso in bilancio in relazione all'acquisto di diritti cinematografici negli Stati Uniti.
(30 novembre 2006)
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QuotidianoNet
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DOSSIER MITROKHIN: Fassino: 'Tentativo di stravolgere la vita democratica del Paese'
Il segretario Ds: 'Perseguita un'azione di denigrazione personale e di destabilizzazione istituzionale'. La Procura indaga su Scaramella

DOSSIER MITROKHIN Roma, 30 novembre 2006 - «La vicenda Mitrokhin conferma quel che il caso Telecom Serbia aveva fatto emergere: è stata perseguita un'azione di denigrazione personale e di destabilizzazione istituzionale con cui si puntava a colpire e delegittimare il centrosinistra e i suoi principali esponenti politici. Non sono più tollerabili reticenze e inaccettabili ambiguità. È tempo che si faccia chiarezza e si individuino le responsabilità politiche e personali di chi ha tentato di stravolgere la vita democratica del Paese». Lo ha dichiarato il Segretario dei DS Piero Fassino

Mario Scaramella, il discusso consulente della Commissione Mitrokhin, in questi giorni al centro della vicenda legata alla morte dell'ex agente del Kgb, Alexander Litvinenko, risulta indagato dalla Procura di Roma per i reati di traffico d'armi e violazione del segreto d'ufficio. La prima ipotesi d'accusa è legata al fascicolo che riguarda Scaremella e che è arrivato a piazzale Clodio dopo l'invio da parte della Procura di Napoli.Mentre per quel che riguarda la violazione del segreto d'ufficio è una fattispecie che è stata formulata a Roma e sarebbe relativa alla attività svolta dal docente universitario ed esperto di antiterrorismo come consulente della Commissione Mitrokhin.

...non è fantastico, questo articolo? riessce a parlare di Scaramella e della commissione Mitrokhin senza una sola volta il nome di Paolo Guzzanti, che sembrerebbe il più "coincolto" di tutti... quando si dice l'alta acrobazia giornalistica...
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Libero
Quotidiano in Dipendente diretto la Littorio Feltri


...la produzione di Littorio, in combutta con Renato Brunetta (quello che durante i talk-shows in TV trova il modo di dirci, in una sola trasmissione, almeno sei volte che lui è un docente) è ormai inarrestabile. Dopo aver presentato, solo qualche giorno fa, un bestseller intitolato "Cartoline al Duce", o qualcosa del genere, oggi presenta l'ultima fatica letteraria:

ATTENZIONE!!! Non dimenticate di prenotare quest'opera da vostro edicolante: sembra che ci siano code, davanti alle edicole, fin dalle prime luci dell'alba

02 dicembre 2006

Vigiliamo per la discarica

La storia di un comitato di cittadini e associazioni di Grottaglie (TA) per la tutela della salute e dell'ambiente.Il loro sito è: www.vigiliamoperladiscarica.it e la discarica di 2 categoria di tipo B"rifiuti speciali tal quali o trattati" è a soli 6 km da Francavilla (strada statale 603)