E' la prima volta che nel nostro Paese un Governo ed una maggioranza sembrano fare della lotta all'evasione fiscale un punto forte del proprio programma ed approntano gli strumenti per rendere credibile tale scelta; è la prima volta che nel modificare le aliquote Irpef si punta a ridurre il prelievo fiscale per i redditi più bassi (al di sotto dei 40 mila euro annui) facendolo moderatamente lievitare per quelli più alti: è la prima volta che con lo strumento fiscale si favorisce sensibilmente la condizione delle famiglie più numerose in maniera proporzionale al numero dei carichi familiari; è la prima volta che l'indegna pratica del condono fiscale, con la quale si premia la disonestà dei furbi e si punisce la correttezza di quanti pagano le imposte, viene messa al bando per rispettare un'esigenza di elementare equità: forse non è molto ma è gia tanto per un Paese solcato da inammissibili privilegi, gravi ingiustizie e stridenti squilibri sociali. Ecco allora che sull'avvio di questa nuova politica fiscale si scatena "l'ira funesta" del berlusconismo che scende in piazza e riesce, con i potenti mezzi di cui dispone, ad organizzare il dissenso "cosciente" di coloro che si oppongono a qualsiasi cambiamento e quello "emotivo" di quanti, impoveriti nello scorso quinquennio dalle dissennate politiche del centrodestra, sono oggi esposti alla suggestione populista di individuare nel Governo Prodi il capro espiatorio dell'attuale situazione di disagio per assecondare una protesta indirizzata verso obiettivi in aperto contrasto con i propri interessi.
Ma dov'è il centrosinistra? Quali distrazioni o complessi bloccano l'Unione sull'ovvio ritornello del rispetto col quale si deve guardare alla manifestazione popolare romana? Quali problemi o quali giochi interni impediscono ai tanti esponenti della maggioranza di affermare, come ha fatto Prodi inspiegabilmente lasciato in una quasi totale solitudine, che quel raduno è stato carico di insulti e vuoto di contenuti e proposte? Ed in un Paese nel quale non dovrebbe essersi spento l'amaro ricordo di certe adunanze oceaniche, chi lo ha detto che le grandi manifestazioni popolari, da chiunque organizzate, esprimono sempre disagi reali ed apprezzabili istanze? Certo sulle grandi manifestazioni di protesta bisogna in ogni caso riflettere ma quando queste sono mosse da intenti strumentali ed esprimono pulsioni qualunquistiche ed involutive, vanno analizzate per capirne le cause ed approntare le necessarie contromisure.
Ciò che frena e rischia di bloccare lo slancio dell'Unione sembra essere invero il difetto di concordanza sull'individuazione della sua "missione", della scelta fondante il suo progetto politico fatto di tante utili specificazioni esplicitate nel dettagliato programma presentato agli elettori nella scorsa primavera. Punti programmatici questi che devono essere animati da una idea-guida capace di ispirare anche le scelte di Governo non preventivamente concordate e di dare organicità all'intero quadro della sua azione politica. Ora, se il contenuto essenziale e qualificante di una politica progressista è quello di favorire nell'interesse di tutti la crescita economica del Paese procedendo nel contempo ad una più equa distribuzione della ricchezza e se è vero che l'intervento pubblico ha subito in questi anni un drastico (e spesso ingiustificato) ridimensionamento senza che sia realisticamente prevedibile in tempi brevi un'inversione a tale tendenza, è evidente che la politica fiscale deve costituire per il centrosinistra uno strumento fondamentale atto a correggere, nei limiti del possibile, gli squilibri a vantaggio dei ceti sociali più deboli, quelli maggiormente interessati ad un adeguato finanziamento dei servizi e dei presìdi propri di un efficiente stato sociale.
Lo scontro sulle tasse fra lo schieramento berlusconiano ed il centrosinistra è allora uno scontro reale ed inevitabile se l'Unione, senza cadere in tentazioni concorrenziali su tale piano, vuole avere una sua identità ed una credibile "missione". Quella di combattere i privilegi e di portare avanti politiche redistributive in linea con i principi fondamentali della Costituzione repubblicana che richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà economica e sociale, che impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che impediscono la partecipazione dei cittadini alla vita economica e sociale del Paese e che afferma il principio per il quale "tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva" aggiungendo il precetto, categorico nella sua essenzialità, per il quale "il sistema tributario è informato a criteri di progressività".
Brindisi, 7 dicembre 2006
Michele DI SCHIENA
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3 commenti:
Per tutti i consiglieri comunali, per l'amministrazione e per chi è preposto al controllo della regolare esecuzione dei lavori pubblici.
E' stato ripristinato non molto tempo fa il tratto di asfalto, nei pressi della piazza ed in prossimità dell'ex mercato coperto, interessato da alcuni lavori. Nel giro di qualche giorno quel tratto di asfalto ha ceduto e non di poco. Mi duole constatare come, non di rado, a Francavilla il ripristino dello stato dei luoghi di tratti stradali, conseguente all'esecuzione di qualsivoglia opera, non è realizzato a perfetta regola d'arte al punto, spesso, da rappresentare un ostacolo, o ancor peggio, un pericolo per l'incolumità pubblica. Chiedo che si vigili sull'esecuzione di opere che interessano noi cittadini affinchè vengano eseguite a perfetta regola dell'arte al fine, anche, di evitare di eseguire due o più volte uno stesso intervento. Grazie e a presto Beppe.
Grazie della segnalazione,
vedremo stasera nel corso della riunione se il tuo intervento sarà oggetto di una interrogazione a parte del nostro consigliere. Stasera, vedrò se in qualche delibera c'è scritto il nome di chi doveva seguire quei lavori e la ditta appaltatrice.
Saluti Angelo
x angelo
grazie per l'interessamento, ho visto che hanno provveduto a sistemarlo l'asfalto. Speriamo che questa volta regga.Beppe
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