laRepubblica
Il presidente della disciolta commissione Mitrokhin scrive a Marini e Bertinotti -Conferma di aver raccolto informazioni su Prodi: "Per me era il riferimento del Kgb in Italia" - Intercettati i dialoghi con Scaramella - Guzzanti protesta: "Un'aggressione"
ROMA - Paolo Guzzanti, senatore di Forza Italia e già presidente della disciolta Commissione Mitrokhin scrive ai presidenti di Camera e Senato denunciando la "gravissima aggressione alle prerogative del Parlamento e dunque della democrazia" dovuta alle intercettazioni relative alle sue conversazioni con l"informatore" Mario Scaramella pubblicate dal "Corriere della Sera". Ma mentre protesta vibratamente, ne conferma i contenuti e ammette esplicitamente di aver fatto raccogliere informazioni su Prodi ("Sono sempre stato convinto e l'ho detto apertamente che era l'uomo di riferimento del Kgb in Italia"), Bassolino e Pecoraro Scanio ("Ma su loro non risultava niente e non sono mai state usate").
Le intercettazioni dimostrano ampiamente che Scaramella (oggi coinvolto nel caso dell'omicidio di Alexandr Livtinenko) riferiva a Guzzanti su politici del centrosinistra in merito ai loro rapporti con l'ex Unione Sovietica e che Guzzanti ne parlava "al Capo", cioé a Berlusconi in persona. Ma, secondo il senatore di Forza Italia "io facevo semplicemente il lavoro che mi ordinava la legge istitutiva della commissione" [...] Guzzanti, però, è letteralmente inferocito sulle intercettazioni che sarebbero state in un certo senso "estorte con un trucco" [...]
...proteggiamo il soldato Guzzanti: è indignato; anzi: indignatissimo. In fondo lui si limitava a tentare di scoprire le prove di qualcosa di cui era certissimo: il fatto che Prodi fosse, nientemeno, che il "terminale" del KGB in Italia... Eppure Prodi, al contrario del padrone di Guzzanti, non risulta abbia mai invitato l'ex capo del Kgb in villa, o che abbia mai fatto lingua in bocca con lui...
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laRepubblica
Nuove accuse di Mario Placanica
"A Genova hanno inquinato le prove"
Mario Placanica
Nuove accuse di Mario Placanica: "A Genova hanno inquinato le prove" - In un'intervista a Rtl 102.5 il carabiniere ribadisce: "Mi auguro di poter contribuire ad accertare la verità, anche se mi hanno detto che non uscirà mai" - E intanto Cossiga chiede la riapertura dell'inchiesta giudiziaria.
ROMA - Nuove accuse da parte di Mario Placanica, il carabiniere incriminato e poi prosciolto per la morte di Carlo Giuliani al G8 di Genova. "A Genova hanno inquinato le prove e alla fine ho pagato solo io, ma mi auguro di poter contribuire ad accertare la verità, anche se già mi hanno detto che non uscirà mai", ha detto Placanica in una intervista a Rtl 102.5.
Sulla vicenda oggi interviene anche il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, affermando che "la via maestra da seguire è quella della riapertura dell'inchiesta giudiziaria". "Per i casi di Genova risollevati dalle presunte rivelazioni dell'ex-carabiniere Placanica che uccise negli scontri del G8 il povero giovane Giuliani, è certo necessario fare chiarezza nello stesso interesse dell'Arma", ha motivato Cossiga.
Nell'intervista a Rtl, Placanica ricostruisce quel giorno del 2001. "Io ero addetto al lancio dei lacrimogeni, ma... me lo tirò dalle mani perchè diceva che non ero idoneo a sparare, perchè non sapevo sparare... invece io ho sparato a parabola, normalmente, come si spara sempre, in regola. Ma lui mi diceva che dovevo sparare ad altezza d'uomo... stavo male, mi hanno spostato vicino a Piazza Alimonda, dove ho visto pestare a sangue dei manifestanti, fino a che non gli uscivano le bave bianche dalla bocca. Sono salito sulla camionetta, un plotone ci faceva da scudo, ma poi i manifestanti hanno attaccato e i carabinieri sono arretrati, scappando" [...]
(30 novembre 2006)
...ora aspettiamo con impazienza l'Ascierto o il Gasparri di turno che prenda le difese dell'operato di Placanica; perchè delle due l'una: o Placanica dice la verità, e allora c'è da vergognarsi del comportamento degli altri; o Placanica mente, ed allora c'è da vergognarsi di lui. Tertium non datur...
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Perquisizioni a Hollywood
per l'inchiesta sui diritti Mediaset
laRepubblica
Perquisizioni a Hollywood per l'inchiesta sui diritti Mediaset - Il Los Angeles Times rivela che su richiesta dei magistrati italiani la polizia federale ha ispezionato casa e uffici di Frank Agama. L'ipotesi di reato è frode fiscale
...oh my God... what a surprise!...
LOS ANGELES - La polizia federale statunitense ha perquisito a Los Angeles gli uffici e l'abitazione di Frank Agrama, produttore cinematografico di Hollywood, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta frode fiscale in cui sarebbe coinvolto Silvio Berlusconi. Lo scrive il Los Angeles Times. La perquisizione è avvenuta a Bel-Air, a ovest di Los Angeles, e in Sunset Boulevard, su richiesta delle autorità italiane.
Frank Agrama è ritenuto un intermediario tra gli studi di Hollywood e Mediaset. Tra il 1998 e il 2002 avrebbe acquisito, tramite la sua società Harmony Gold, i diritti di film, in particolare della Paramount, per 130 milioni di dollari. I diritti sarebbero poi stati rivenduti a Mediaset per 315 milioni di dollari. Agrama avrebbe proseguito l'intermediazione, tramite la società Olympus Trading, fino al 2005.
Secondo l'inchiesta i diritti sono fittizi: Mediaset avrebbe gonfiato, attraverso società off-shore, i prezzi di acquisto. In questo modo, il gruppo di Silvio Berlusconi avrebbe costituito fondi neri all'estero e ridotto i ricavi in Italia per pagare meno tasse. L'ex presidente del Consiglio dovrà comparire il prossimo primo dicembre di fronte al tribunale di Milano, per rispondere dei reati di frode fiscale e falso in bilancio in relazione all'acquisto di diritti cinematografici negli Stati Uniti.
(30 novembre 2006)
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QuotidianoNet
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DOSSIER MITROKHIN: Fassino: 'Tentativo di stravolgere la vita democratica del Paese'
Il segretario Ds: 'Perseguita un'azione di denigrazione personale e di destabilizzazione istituzionale'. La Procura indaga su Scaramella
DOSSIER MITROKHIN Roma, 30 novembre 2006 - «La vicenda Mitrokhin conferma quel che il caso Telecom Serbia aveva fatto emergere: è stata perseguita un'azione di denigrazione personale e di destabilizzazione istituzionale con cui si puntava a colpire e delegittimare il centrosinistra e i suoi principali esponenti politici. Non sono più tollerabili reticenze e inaccettabili ambiguità. È tempo che si faccia chiarezza e si individuino le responsabilità politiche e personali di chi ha tentato di stravolgere la vita democratica del Paese». Lo ha dichiarato il Segretario dei DS Piero Fassino
Mario Scaramella, il discusso consulente della Commissione Mitrokhin, in questi giorni al centro della vicenda legata alla morte dell'ex agente del Kgb, Alexander Litvinenko, risulta indagato dalla Procura di Roma per i reati di traffico d'armi e violazione del segreto d'ufficio. La prima ipotesi d'accusa è legata al fascicolo che riguarda Scaremella e che è arrivato a piazzale Clodio dopo l'invio da parte della Procura di Napoli.Mentre per quel che riguarda la violazione del segreto d'ufficio è una fattispecie che è stata formulata a Roma e sarebbe relativa alla attività svolta dal docente universitario ed esperto di antiterrorismo come consulente della Commissione Mitrokhin.
...non è fantastico, questo articolo? riessce a parlare di Scaramella e della commissione Mitrokhin senza una sola volta il nome di Paolo Guzzanti, che sembrerebbe il più "coincolto" di tutti... quando si dice l'alta acrobazia giornalistica...
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Libero
Quotidiano in Dipendente diretto la Littorio Feltri
...la produzione di Littorio, in combutta con Renato Brunetta (quello che durante i talk-shows in TV trova il modo di dirci, in una sola trasmissione, almeno sei volte che lui è un docente) è ormai inarrestabile. Dopo aver presentato, solo qualche giorno fa, un bestseller intitolato "Cartoline al Duce", o qualcosa del genere, oggi presenta l'ultima fatica letteraria:
ATTENZIONE!!! Non dimenticate di prenotare quest'opera da vostro edicolante: sembra che ci siano code, davanti alle edicole, fin dalle prime luci dell'alba
03 dicembre 2006
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