17 marzo 2006

Sabato 25 Giugno :Nasce “Democratici per la Costituzione”


La grave crisi economica e sociale degli ultimi anni ha provocato condizioni di precarietà e invivibilità nelle nostre città, nelle famiglie, nelle imprese, nel mondo dei giovani e degli anziani. Le accertate situazioni del debito pubblico e la scarsità di risorse finanziarie,a tutti livelli, sembrano scoraggiare ogni prospettiva di sviluppo economico moderno e sostenibile. A tanto ha contribuito in maniera decisiva la mancanza di serie e lungimiranti linee programmatiche da parte di una classe politico-amministrativa di centro-destra miope e non all’altezza dei nuovi scenari aperti dalle vicende storiche di questi ultimi decenni. A rendere più critiche le condizioni di una incisiva ripresa civile e culturale sono i livelli di scadimento ed infiacchimento del costume morale ed etico a cui non sono estranee scelte legislative ed amministrative finalizzate esclusivamente alla risoluzione dei problemi personali del Premier e suoi sodali nonché alla soddisfazione di interessi di singoli o di gruppi preoccupati esclusivamente di gestire la cosa pubblica in vista della conservazione e rafforzamento del consenso elettorale.

Inoltre non possono non essere segnalate forme di assuefazione e rassegnazione,se non di complicità, da parte di larghi strati dell’opinione pubblica e di cittadini. In maniera quasi diffusa, nella coscienza di singoli e di gruppi,pesantemente condizionati da comportamenti al limite dell’illegalità ed anche per accondiscendenza o per carenza di opportune difese immunitarie, è prevalso il principio secondo cui “tutto è possibile per chi detiene il potere” e che “l’onestà non paga” con la logica conseguenza che per affermarsi occorre spregiudicatezza e disinvoltura. Pertanto è stato quasi naturale in tutti i settori della vita pubblica e privata l’affermarsi della logica del “o con me o contro di me”! È l’esaltazione del più insano pragmatismo, del prevalere del senso più becero dell’arrangiarsi, dell’offuscamento di ogni spirito di solidarietà umana e sociale e del senso di una presenza critica nelle vicende istituzionali e sociali. Tutto ciò ha comportato la scomparsa della centralità di una cultura politica fondata sui valori della Costituzione ispiratrice di alti valori ed obiettivi civili e culturali, valori ed obiettivi resi credibili soprattutto dal sangue dei resistenti e dei ribelli per amore ed irrobustiti da una feconda collaborazione, sia pure nel duro confronto dialettico, tra forze democratiche. Le vicende appena descritte richiamano alla memoria gli anni più bui della cosiddetta Prima Repubblica, a volte evocati quasi con nostalgia a fronte di inusuali e volgari forme pratiche di potere. Francavilla è forse il caso più esemplare di tali fenomeni considerata soprattutto l’impermeabilità ai sommovimenti politico-elettorali pur in corso in questi ultimi tempi. Tutto ciò nonostante errori, fibrillazioni, divisioni, personalismi, assenza di risultati significativi sul piano amministrativo e gestionale salvo un qualche intervento di natura meramente estetica o pochi e dispendiosi interventi di natura manutentiva del decoro della città (illuminazione, rifacimenti manti stradali e pavimentazioni di una qualche strada, realizzazione Fontana Piazzale Matteotti…). Per il resto interventi privi di logica programmatoria e per tali motivi episodici e frammentari. A titolo esemplificativo si pensi ad alcuni settori vitali.
- sviluppo economico e infrastrutture: a distanza di anni si lamentano mancati interventi infrastrutturali nella zona P.I.P.; si scopre finalmente da parte di qualcuno il rischio di speculazione dopo anni di mercato selvaggio e mancata attivazione della disciplina prevista in materia di esproprio ed assegnazione dei suoli oltre che della irregolare ed illegittima esecuzione del piano previsto; l’Intermodale pur dopo la realizzazione della bretella stradale non vede ancora la luce per quanto concerne la società di gestione ed intanto da un paio di anni si esibiscono meriti circa nuovi finanziamenti statali che dovrebbero servire non per nuovi investimenti bensì per porre rimedio ad anni di incuria che hanno portato all’obsolescenza dei beni e macchinari da anni ivi installati ma inutilizzati; a fronte dei già complessi e non facilmente risolvibili problemi esistenti nella zona P.I.P., aggravati anche da una crisi che non consente il mantenimento delle esistenti strutture produttive, da qualche anno ed in maniera insensata un’altra area è stata interessata da opere per un nuovo insediamento produttivo (via per San Vito); nel frattempo artigiani sono stati costretti a cessare ogni attività o a lavorare nel sommerso in quanto,in presenza di una grave crisi economica, non in grado di sopportare i notevoli costi previsti per il trasferimento nella zona artigianale e per i conseguenti adeguamenti alle normative vigenti; del pari parecchi esercizi commerciali hanno cessato ogni attività a causa anche dell’insediamento di strutture di medie dimensioni che avrebbero dovuto assicurare posti di lavoro, scelte rivelatesi illusorie o fonte di ulteriore precarietà e disagio; il settore agricolo,anche in virtù di irrisolti problemi strutturali e di scarsa mentalità imprenditoriale di natura anche associativa, non è in grado di competere con realtà e mercati più competitivi; la Fiera Mostra volge ormai, anno dopo anno e nonostante rituali promesse di attenzioni e interventi risolutivi, verso un inesorabile processo di insignificanza;in vista anche di una ripresa economica oggi si discute del nuovo strumento di programmazione urbanistica attraverso il quale,e sulla base di improbabili aumenti demografici previsti per i prossimi decenni nonchè di apparenti fini di contrasto della speculazione edilizia, si intendono giustificare una mole di interventi di natura edilizia interessando allo scopo altre zone della città, mentre ancora non trovano piena e definitiva realizzazione secondo le previsioni dei vigenti piani gli interventi lottizzatori già previsti, gli interventi di recupero del centro storico e degli esistenti insediamenti abitativi che potrebbero favorire tante piccole imprese escluse dai circuiti dei soliti fortunati;
- lavori di recupero di opere e strutture pubbliche mai definitivi o risolutivi, da anni in corso o sulla cui destinazione regna sovrana la confusione (es.: Madonna delle Grazie, ex struttura di via Trento dopo anni destinata a sede della scuola musicale a seguito dell’istituzione in pianta organica della figura del Maestro Musicale pur a fronte di altre esigenze non soddisfatte per carenza di risorse quale ad es. l’insufficienza di un solo asilo nido; Tensostatico di via Grottaglie; Campo sportivo; Uffici Giudiziari;).
A tanto si aggiungano i dispendiosi incarichi a professionisti per altri interventi ancor più dispendiosi e per tali ragioni fonte di maggiori incertezze sulla loro effettiva e funzionale realizzazione;

- ambiente e vivibilità: l’intera città patisce le contraddizioni proprie di una politica dell’apparenza. In realtà in questi anni le aree cittadine sono state interessate da insignificanti interventi estetici. Ma non vi è contrada o zona agricola destinataria di ulteriori devastazioni di natura abusiva, mentre le aree già interessate da insediamenti edilizi restano in attesa di organici progetti di riqualificazione o recupero urbanistico (parcheggi, verde, aree attrezzate….). La Piazza da tempo è stata sottratta alla sua totale fruizione in attesa di conoscere gli esiti delle scoperte archeologiche! E nel frattempo risultano sospesi gli interventi già programmati ai fini del recupero del vecchio Mercato coperto, interventi evidentemente in attesa di costose revisioni all’esito delle suddette scoperte e stranamente non emerse in sede di progettazione! Nel frattempo pare definitiva la decisione di trasferimento del Mercato settimanale sulla via per Ceglie nei pressi del Canale Reale, scelta prodromica ad altre più appetibili e convenienti (per privati!) sotto il profilo commerciale. Viale Lilla viene chiuso al traffico in alcune fasce di orario contribuendo a congestionare ulteriormente le zone limitrofe. Per limitare l’uso (meglio abuso) dei mezzi privati di trasporto, si prospettano benefici ed incentivazioni all’uso di mezzi alternativi. Ma non esistono piste ciclabili. Ma quel che è più assurdo è la mancata previsione di aree di parcheggio volte a favorire l’abbassamento dei livelli di inquinamento oramai preoccupanti. Le zone periferiche della città sono carenti di luoghi e strutture di aggregazioni (zone a verde, strutture sportive…). In compenso la zona P.I.P. continua ad essere,in contrasto con la legge e la disciplina regolamentare, area di attività promiscue (industriali ed artigianali e commerciali: lavorazione di prodotti nocivi e produzione e commercializzazione di prodotti alimentari). Da alcuni anni,e contro anche la volontà espressa da migliaia di cittadini, Francavilla è sede di una discarica di rifiuti. - Sviluppo culturale e sociale: inesistenza di circuiti turistici e culturali; assenza di iniziative culturali serie e radicate nella tradizione e storia della città se non iniziative di un qualche soggetto privato o associazione; l’idea della Terra degli Imperiali a distanza di anni divenuta solo altra occasione di propaganda televisiva, e non solo, di un qualche astro nascente dell’imprenditoria locale; non risulta mai avviata una seria politica di recupero della vivibilità in quartieri vecchi e nuovi e privi di strutture e di occasioni di convivialità: es. San Lorenzo e Madonna delle Grazie; assenza e/o carenza di iniziative ed occasioni di studio e supporto delle condizioni adolescenziali e degli anziani; La città, non è gratuito affermarlo, è in decadenza né la sua immagine può essere rivalutata da una annuale Mostra di prodotti tipici ridotta,insieme ad altre iniziative (vd. Città Estate), a sagra paesana o a forme di intrattenimento leggero. Né ci si potrebbe affidare alla esaltazione dei Riti della Settimana Santa,pur significativi, ma non unici ed esclusivi nelle nostre zone. Il processo di declino si riflette in tutti i settori della vita cittadina e, nei suoi riflessi economici, colpisce anche ceti impensabili alcuni anni fa. Non ci si può illudere di aver dato vitalità alla Città immettendo sul mercato,in maniera indiscriminata perché non fondate su analisi rigorose e serie linee programmatiche, una molteplicità di attività commerciali anche nel campo della ristorazione che, nel contesto descritto, risultano essere solo palliativi momentanei e successivamente fonte di ulteriori scompensi economico-finanziari (quante attività sono state aperte, quante cessate in poco tempo e quante hanno sofferto una concorrenza di scarsa qualità?). In proposito,solo ai fini di un’osservazione del fenomeno evidenziato, sarebbe sufficiente chiedersi se il mondo giovanile, frequentatore abituale di pub e luoghi di intrattenimento, abbia in questi ultimi tempi aumentato i livelli di consumo e quindi della domanda o piuttosto non sia stato protagonista di un semplice fenomeno migratorio (dal piazzale della stazione alla Piazza Umberto I). I problemi accennati chiamano a responsabilità anche la Politica: quella seria perché fondata sulla capacità di analizzare ed interpretare i fenomeni culturali, le domande sociali, i movimenti di idee e i disagi, i bisogni di un territorio e le prospettive di un futuro possibile e migliore; attrezzata nel dare risposte; determinata nel programmare e decidere con competenza e non solo per soddisfare esigenze di un ristretto gruppo di accoliti o elettori; preoccupata di far crescere e proporre una classe dirigente capace di disegnare il futuro e di tradurlo quotidianamente con il coinvolgimento di quanti,ciascuno secondo le proprie possibilità e capacità e nel ruolo più confacente, hanno a cuore le sorti del territorio. Il centro-destra a Francavilla ha fallito ogni obiettivo politico e amministrativo pur avendo avuto, ad esempio il Sindaco Della Corte, molti anni a disposizione per governare (dal 1992 al 2006, salvo il breve periodo Maggio 1995-Dicembre 1996). Ma se il Centro destra ha fallito sul piano politico e amministrativo, pur tuttavia sul piano elettorale, e a differenza di quanto avviene in tante realtà della Provincia e della Regione, conserva un robusto serbatoio elettorale in virtù del quale il distacco del centro sinistra è notevole e complicato da colmare. È importante sottolineare,in proposito, come tale distanza (8-10%) costituisca anche un serio problema per il Collegio elettorale della Camera. Tanto come può facilmente evincersi da una semplice lettura dei dati elettorali (Provinciali e Regionali) relativi ai paesi che ne fanno parte.
Una duplice responsabilità, quindi!
Ma proprio per tali ragioni si rende necessario ed ineludibile ampliare il consenso, convincere i più, allargare la platea della partecipazione senza che nessuno accampi meriti esclusivi o si illuda di possedere poteri taumaturgici. Ne consegue come non sia sufficiente una ristretta classe dirigente sia pure illuminata o meritevole. Né può ritenersi risolutivo e purtroppo augurabile,considerati gli effetti negativi sul piano della stabilità e dell’efficacia dell’azione politica portati da fenomeni di mero trasformismo politico, far affidamento su accordi con spezzoni di nomenklatura di diversa provenienza o, peggio ancora, con girovaghi della politica o eterni insoddisfatti che non avendo ottenuto riconoscimenti e concessioni in altri lidi potrebbero tentare di sfruttare le esigenze di vittoria della coalizione di centrosinistra. Tanto a non voler dimenticare chi in questi anni non ha contrastato dovutamente il Centrodestra ottenendone spesso benefici ed oggi rivendica originarie appartenenze al Centrosinistra! Occorre un lavoro collettivo, lungimirante, capillare sul piano della comunicazione e del coinvolgimento, ricco di presenze e di ruoli attivi e senza presunte primazie (i numeri della coalizione non lo consentono). È tempo di generosità e di dedizione nello spirito di una vera coalizione, di umiltà e anche di qualche passo indietro da parte di tutti rinunciando a datare la storia del Centro sinistra Francavillese secondo convenienze personali (1995, 1996, 2001, 2004….) ma tenendo ben presenti solo gli orientamenti dei cittadini che attualmente sono cristallizzati dai dati elettorali (41-42%) a cui solo attraverso un impegno deciso e tempestivo si potrebbe rimediare. In questo contesto ci pare di poter indicare quale candidato Sindaco del centrosinistra l’Avv. Tommaso Resta che rappresenta indubbiamente un segno di novità e freschezza per l’opinione pubblica e soprattutto un appello al cambiamento per il variegato mondo delle professioni, del cosiddetto ceto medio riflessivo e di tanti cittadini disorientati dopo anni di speranze mal riposte e un lungo periodo di asfissiante clima di illiberalità. Tale indicazione costituirebbe per il centrosinistra medesimo un forte segnale di vitalità e ricchezza del proprio patrimonio non essendo Tommaso Resta un corpo estraneo ad esso e per tali ragioni certamente impegnato nell’opera di raccordo di tutte le esperienze e sensibilità significative. È quanto mai necessaria una candidatura che liberi energie e che le impegni a sostegno di un progetto che le attuali forze politiche di centrosinistra ad oggi non sono riuscite a portare a definitivo compimento. Per queste ragioni occorre allargare la platea della partecipazione elettorale coinvolgendo nell’impegno cittadini ed operatori di vari settori non disposti a spendersi nei partiti o perché delusi da esperienze passate o perché ne colgono,a volte non ingiustificatamente, i limiti e le contraddizioni fra gli ideali predicati ed i comportamenti quotidiani. Sarebbe poco lungimirante continuare a confidare sulla passiva adesione elettorale di questi cittadini occorrendo invece puntare sulla loro passione civile e sulla capacità di convincimento di altri settori della vita civile. Tali orientamenti offriamo alla vostra serena riflessione convinti che miopia politica, personalismi e attese di natura esclusivamente individuale possono solo compromettere la necessaria unitarietà di intenti e di impegno comune che dovrebbero accompagnare la sfida sia delle amministrative sia delle elezioni politiche della primavera 2006. In tale direzione i sottoscrittori del presente documento intendono muoversi e per tali motivi comunicano la volontà di costituirsi in movimento politico-culturale con l’obiettivo di supportare elettoralmente,con la costituzione di una lista, le idee e gli obiettivi di un centrosinistra vincente ed efficace anche nel futuro governo della Città.
Democratici per la costituzione

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