Immersi nella propria piccola realtà spesso si corre il rischio di perdere di vista il suo totale, le parti che la costituiscono come unica e con peculiarità proprie.
Lontana come sono da Francavilla, in questi mesi, ho avuto modo di apprezzare appieno la sua triste staticità e il suo straordinario potenziale umano.Amo la mia città, ma forse non l’ho fatto mai con tanta passione come ora!
…Ora che mi sento come seduta su una nuvola a guardare il tutto dal di sopra.
…Ora che quel tutto ha per me una più concreta e compatta connotazione di senso.
…Ora che mi rendo conto che le risorse che Francavilla possiede sono imprescindibile momento di sviluppo per essa, purché si crei davvero al suo interno un movimento attivo che mobiliti tutte le forse potenzialmente in gioco.Le menti più appassionate e ingegnose sono quelle in verità sono più deluse da questa realtà. Il contatto elettronico con tante personalità che come me ora si trovano lontane, le visite sui diversi (a volte troppo!) siti che di Francavilla e dei francavillesi ardiscono parlare, mi stanno davvero facendo capire molto sulla “Mia Città”.
Le notizie finora non sono incoraggianti.
Sono partita con lo scandalo relativo alla scelta del presidente del consiglio comunale; arrivata qui ho appreso la triste notizia dell’ ennesima vittoria delle univoche scelte di destra;
è arrivato fin qui l’eco della controversa lotta per la chiusura del traffico;
è tornata ad incombere l’ombra dell’argomento “discarica”…
e mi sono resa conto di quanto davvero Francavilla ruoti perennemente intorno agli stessi punti…
e mi ha sconvolto il prendere reale consapevolezza dello spettacolo che da sempre si svolge sotto ai miei occhi: la proposta d’azione priva prima di tutto di specifica pianificazione e, conseguentemente, di reale concretizzazione.
La lontananza mi ha portata ad una voglia spietata di discutere tramite questo straordinario elemento mediatico con tutti e più di tutti su questi punti.
Spiacevolmente ho dovuto constatare che le menti più raffinate presenti in loco sono quelle meno avvezze a vedere una soluzione possibile in prospettiva, meno propense a sperare che solo una loro attiva e co-partecipata azione può essere utile a cambiare la situazione.
Mentre, le “buone-menti lontane” si rendono conto della difficoltà della situazione, seppure con la consapevolezza che il tutto è causato “anche” da una troppo forte e troppo poco competitiva contrapposizione delle parti.
Mi spiego meglio.
Ci siamo abituati a dire no a prescindere. Senza più lo stimolo a produrre una buona e convincente alternativa.
Chi sta lontano vede questo assopimento e si duole per non essere altro che parte critica priva di possibilità partecipative; chi ci sta dentro, si è tanto abituato, da aver già saggiato il gusto tanto amaro quanto consolatorio della rassegnazione.
Certo mi si può obiettare che tanto è dovuto alla ormai storica presa di possesso della nostra città da parte di un’unica e incapace “faziosa fazione”, e a questo io posso obiettare che tanto ha portato ad una insana de-responsabilizzazione della parte opposta che è carente di buona azione oppositiva e ancor più di convincente attività produttivamente persuasiva.
Avevo tristemente profetizzato che dopo le elezioni di maggio il centro sinistra sarebbe tornato nel suo comodo torpore…e così deludentemente è stato.
C’è bisogno di immergersi nella realtà francavillese e nelle menti dei suoi abitanti per cambiare il corso delle cose…non possiamo permetterci di dormire per altri cinque anni!...
E allora penso che la soluzione sia inequivocabilmente una: che chi sta troppo dentro vada un attimo a guardarsi dal di fuori per smontare quelle convinzioni che irrigidiscono le sue posizioni, e chi sta troppo fuori torni o inizi finalmente a mettere in atto le nuove pratiche oggettivamente apprese.
21 novembre 2006
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4 commenti:
ma chi cavoloè valentina paciullo
Valentina is beatiful girl
io lho vista e tanta beatiful non è
Vale sei grande!!! Anche se lontana sei sempre presente! Fabi
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