26 marzo 2007

Comunicato Stampa sul problema del particolato a Torchialoro


All’inizio di marzo l’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente ARPA ha reso noto i risultati dei rilievi effettuati nella zona Sud di Brindisi evidenziando una crescita delle polveri sottili e definendo la situazione preoccupante. La centralina di Torchiarolo, comune di cinquemila abitanti a 4 Km a Sud della Centrale di 2640 MW totalmente alimentata a carbone , attivata il 9 marzo 2005, nel corso di quell’anno ha segnalato 55 superamenti dei limiti di inquinamento dell’aria da polveri sottili previste dalla legge contro i 35 ammessi in un anno, 44 dal 1° gennaio aL 23 maggio 2006. In un anno solare, dal 9 marzo 2005 all’ 8 marzo 2006 la centralina di Torchiarolo ha sconfinato 86 volte. Nello stesso periodo i valori di PM10 trovati nelle centraline situate a Brindisi e San Pietro sono stati al di sotto dei limiti prescritti dalla legge. Questi dati hanno preoccupato l’amministrazione provinciale che, con un comunicato del marzo 2006 si diceva intenzionata ad approfondire la problematica con l’apporto dell’Università di Lecce, del CNR e dell’ARPA attraverso il monitoraggio delle emissioni gassose a camino dai 4 siti industriali brindisini tra cui l’ENEL ed Edipower.

E’ noto che il particolato origina, per quanto riguarda le attività umane, dall’utilizzo dei combustibili fossili (riscaldamento domestico, centrali termoelettriche, ecc) oltre che alle emissioni di autoveicoli, causa quest’ultima improbabile a Torchiarolo per le dimensioni del paese e la mancanza di problemi di viabilità. Al particolato nell’aria concorrono poi sabbia, ceneri, polveri fuligine, fibre tessili naturali e ratificali, sali, elementi come il carbonio o il piombo ecc.
L’ENEL nei giorni successivi alla pubblicazione dei dati da parte dell’ARPA ha risposto che le reali sorgenti dell’inquinamento registrato a Torchiarolo sono di altra natura. Ed allo scopo a presentato i dati prodotti da una indagine che per conto della stesse ENEL ha condotto un istituto privato, il Centro Elettronico Sperimentale Italiano di Milano (CESI).

Sarebbe opportuno che l’ENEL mettesse a disposizione dei cittadini sul suo sito internet lo studio CESI, ancorché di parte, in modo da consentirne la lettura integrale a tutti gli interessati, soprattutto i cittadini di Torchiarolo.

Così come è necessario che la procedura di indagine che le autorità pubbliche, ARPA in testa, sicuramente condurranno sulla importante questione sia svolta dando alle popolazioni la massima possibilità di partecipazione evitando che si risolva il tutto in una pur necessario confronto tra tecnici.

Gino Stasi

Sezione di Brindisi

3291184097

curdino@libero.it

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