Mi appello al Suo essere non sportivo passionale ed irrazionale ma Cittadino, Educatore e qualificato Rappresentante di quel vivace “movimento” di docenti e promotori di attività sportive i cui primi destinatari e protagonisti sono ragazzi e giovani.
So che da anni attende la realizzazione di un impianto sportivo degno di una Città rivelatasi ad oggi “ingrata” nonostante i benefici conseguiti grazie a risultati di rilievo anche internazionale.
Il Palazzetto dello sport, i tanti anni di attesa e le promesse mai mantenute devono indurci a riconsiderare l’intera vicenda per operare meglio nel futuro immediato.
Io so che nel 1995, nella pur breve esperienza amministrativa, come Giunta si fece l’impossibile pur di assicurare la ultimazione e fruizione dell’attuale Struttura (Palestra San Francesco) ove la squadra di Basket ha sin qui svolto le proprie attività.
So anche che in quell’anno (Giacomo Leone di lì a poco avrebbe avviato la lunga stagione esaltante) venne ideato e realizzato il 1° Memorial Andriani.
Sempre nell’estate 1995 si avviò la procedura per la selezione di un progettista,con specifiche competenze in materia di strutture sportive, destinando somme considerevoli. L’iter venne bloccato perché qualcuno “pretendeva” che l’incarico fosse affidato ad altro “professionista” con minori referenze ma protagonista di un contenzioso con il Comune dagli esiti per lui sfavorevoli secondo la decisione adottata dopo alcuni anni dal Tribunale di Brindisi.
Quale consigliere comunale,anche se di opposizione, ho il dovere di considerare tutte le aspirazioni e gli interessi espressi dalla società civile, ma nell’esercizio di tale funzione ho anche il dovere di valutare la correttezza e regolarità amministrativa dell’intero iter procedurale volto al perseguimento di quell’interesse e nel caso del Palazzetto anche le modalità di selezione dei progettisti nel rispetto della normativa vigente e dei criteri di professionalità.
Ho il diritto di ottenere risposte convincenti sul perché in quasi 2 anni vengono proposti alcuni progetti, regolarmente deliberati e pagati con fondi incentivanti e altro, ma in fase di avanzamento progettuale ritenuti non funzionali con conseguente lievitazione dei costi: prima 1 milione e mezzo di euro per la realizzazione della struttura, successivamente 2 milioni per giungere agli attuali 3 milioni e mezzo.
Non mi pare sia censurabile chi tenta in concreto di evitare ulteriore sperpero di risorse pubbliche: lo stato delle Opere Pubbliche in Francavilla a fronte dei mutui contratti, la lunga vicenda del Centro di Carico Intermodale, l’allegra gestione della Multiservizi, i circa 2 miliardi di vecchie lire spesi in questi ultimi 10 anni per interventi di manutenzione del Campo Sportivo, l’ingente debito Monteco di oltre 5 milioni di euro fatto maturare in questi anni dovrebbero far riflettere quanto meno sulla lungimiranza della classe politico-amministrativa di questi ultimi 12 anni.
Ed allora non si è contro il Palazzetto dello Sport. Questo lasciamolo dire a qualche “demagogo” in malafede, magari corresponsabile del dissesto finanziario e delle scelte scellerate che hanno mortificato l’immagine della Città!
Caro Professore Camarda tutti, nell’ambito delle funzioni e dei ruoli da ciascuno esercitati nei vari settori della vita cittadina, abbiamo il dovere civile di partecipare alla grande “missione” educativa volta primariamente a ridare dignità ad una Città ormai “anonima” e mestamente rinchiusa nella propria desolazione.
Ciò sarà impossibile se ciascuno coltiverà i pur legittimi interessi “a prescindere” dai doveri elementari di controllo, vigilanza e rispetto del bene comune e nessuno,a quel punto potrà autoassolversi trincerandosi nell’accusa “tutti sono uguali” dovendo invece onestamente riconoscere che “li vogliamo tutti uguali perché così fan tutti”.
Mario Filomeno
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