09 giugno 2006

Lettera aperta Al Governo

Contro le scelte degli Enti locali e della Regione Puglia, contro gli orientamenti delle forze politiche locali di centrosinistra e di centrodestra, contro le pubbliche prese di posizione di qualificati esponenti nazionali dell'Unione (tra i quali l'on.le Massimo D'Alema durante un suo recente comizio elettorale a Brindisi) e contro la volontà espressa dalle nostre popolazioni con numerose iniziative e massicce manifestazioni popolari, la LNG sta ostentatamente proseguendo i lavori preparatori per la costruzione del rigassificatore nel nostro porto. E lo sta facendo promuovendo anche campagne persuasive che non convincono alcuno ma che offendono i cittadini in quanto rivelano, per gli argomenti ed i metodi usati, una precisa volontà di dominio e la più netta chiusura alle ragioni della democrazia ed anche del comune buon senso. La società costruttrice inoltre sta proponendo strumentali aperture di dialogo che puntano ancora una volta a creare confusione ed a ritardare i tempi delle decisioni politiche e dei conseguenti provvedimenti governativi più volte richiesti per mettere fine alla tortuosa e preoccupante vicenda. Si tratta di fittizie aperture di dialogo che in sostanza non modificano la posizione della LNG e che devono perciò essere fermamente respinte fino a quando la società non si dichiarerà pronta a fare una preventiva e formale rinuncia al progetto con la immediata sospensione dei lavori di costruzione. Il passato Governo non ha mosso un dito per riparare all'errore commesso col rilascio dell'autorizzazione alla costruzione dell'impianto, supportata purtroppo dai nullaosta irregolarmente concessi dalle Amministrazioni locali dell'epoca il cui mandato si è poi concluso con un vero e proprio naufragio politico, con un significativo voto popolare di netta discontinuità rispetto al passato nelle ultime elezioni amministrative e con l'apertura di numerose inchieste giudiziarie i cui esiti sono ancora al vaglio della magistratura. Il nuovo Governo, espresso da una coalizione che si è ripetutamente impegnata a non imporre progetti di opere invasive calpestando la volontà delle popolazioni e delle istituzioni interessate, deve subito prendere coscienza della paradossale e gravissima situazione brindisina e della protesta di un popolo che, gravato da insopportabili attacchi ambientali, vuole percorrere con le istituzioni locali la via di un nuovo modello di sviluppo economico. Chiediamo perciò che il Ministro delle Attività Produttive, attivando le prescritte procedure di autotutela, proceda rapidamente all'annullamento del provvedimento autorizzativo per motivi di legittimità (vizi procedimentali) o, eventualmente in via subordinata, alla revoca del provvedimento medesimo per motivi di merito (nuova valutazione dell'interesse pubblico originario) rispettivamente ai sensi dell'art. 21/nonies e dell'art. 21/quinquies della Legge 7 agosto 1990 n. 241 come introdotti dalla Legge 11/02/2005 n. 15. Chiediamo intanto al Sindaco di Brindisi Domenico Mennitti, al Presidente della Provincia Michele Errico ed al Presidente della regione Puglia Nichi Vendola che compiano subito i necessari passi politico-amministrativi per restituire dignità e futuro al nostro territorio. Non c'è tempo da perdere perché i cittadini hanno il diritto di sapere se gli impegni per un nuovo sviluppo economico, che verrebbe irrimediabilmente impedito dalla realizzazione del rigassificatore, sono una cosa seria e se, per Brindisi, il Governo Prodi è davvero un nuovo Governo.
Brindisi, 8 giugno 2006

Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione "Dott. Antonio Di Giulio", Fondazione "Franco Rubino", Cobas, LAV, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell'Ambiente e della Salute del Cittadino, Comitato spontaneo cittadino "Mo' Basta!", Comitato Porta d'Oriente, Rete Lilliput, Laboratorio Migranti.

Nessun commento: