Siamo agli sgoccioli di un appuntamento di fondamentale valore per il popolo italiano. Fino ad un mese fa non temevo quest’evento in modo particolare, ma visti gli ultimi trascorsi non so più che aspettarmi.
Non vorrei cadere nell’accademismo, ma per esporre il mio pensiero su tale argomento, preferisco usare parole ben più convincenti delle mie:
Art. 5 della Costituzione della Repubblica italiana: " La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell' autonomia e del decentramento.".
A mio modesto parere questo articolo è quello da cui maggiormente si evince il nostro essere una RES-PUBBLICA nel più stretto senso che le si possa attribuire, una RES-PUBBLICA in cui lo Stato deve svolgere la sua funzione integrativa nella maniera più esauriente e al tempo stesso più marginale possibile, ed in cui il popolo rimane UNO e SOVRANO pur nella libertà lasciata alle diverse parti.
Io penso che le modifiche apportate nel 2001 al titolo V della nostra Costituzione, abbiano spianato per l'intero paese un fertile terreno nella direzione del decentramento richiamato dall’art. 5 precedentemente esposto, e che, al contrario di come alcuni pensano, tali modifiche non abbiano affatto intaccato la coerente unitarietà della Costituzione stessa. Certo quel pusillanime movimento è stato compiuto in maniera timida e indiscutibilmente poco chiara e ancor meno esaustiva.
Penso che ad oggi bisogni ripartire da quel punto, ma con lo stesso spirito Di quella Costituente che quasi 60 anni or sono ci fece quel meraviglioso regalo-simbolo di civiltà avanzata e compattamente sistematizzata. Bisogna che le diverse forze politiche si muovano nella stessa direzione, perché il bacino di consenso per una riforma così radicale deve essere del più ampio spessore possibile e deve prescindere gli interessi individualistici e di parte.
Penso che i tempi siano maturi per un cambiamento radicale che mobiliti tutte le forze in gioco (Stato, mercato e terzo settore) integrandole e facendole interagire in maniera opportuna.
Penso che si debba puntare di più a favorire un adeguato modello di welfare community e community care, partendo proprio dal nostro sud.
Penso che serva più attenzione ad un sud le cui regioni, oggi che l'Italia è ormai un paese di immigrazione, saggiano ancora il gusto amaro dell'emigrazione.
Penso, dunque, che la scellerata legge approvata dalla "vecchia" maggioranza non abbia giustificazione di sorta. Ecco, allora, che m’indispone tantissimo quando un italiano ed ancora di più un meridionale afferma che grazie alla devolution il meridione potrebbe risvegliarsi per orgoglio ferito. Non è forse vero che “pioverà sul bagnato” e continueremo a segnare di più le distanze nord-sud? Materie come la Sanità o l’Istruzione meritano una particolare attenzione statale soprattutto per quelle regioni che non dispongono di risorse sufficienti.
Forse sarò una sciocca, ma penso che come Cittadina italiana mi debba essere garantito il diritto di avere le stesse opportunità sull'intero territorio nazionale: oggi non è così, ma potrebbe mai esserlo con la Devolution?
Il governo, poi, così come organizzato dalla stessa Costituzione non penso abbia bisogno di essere modernizzato se non nel senso delle persone che lo compongono, e ancor più delle idee che lo guidano. Mi disgusta il ruolo di "princeps" che si vuole attribuire al presidente del consiglio dei ministri. Si formerà un disequilibrio dei poteri inopportuno e pericoloso!
Di una cosa sono certa: "La sovranità appartiene al popolo" (art. 1 co.2 Cost.) ed il popolo siamo noi ed abbiamo il potere per cambiare la realtà anche allo stato delle cose presenti.
La mia speranza è nel referendum ed in una conseguente azione pratica verso il cambiamento da parte di un governo più responsabile e capace.
Diamo un segnale di “Unità Sovrana”: votiamo NO!
22 giugno 2006
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1 commento:
Se vince il si teniamoci pronti ad affrontare il ritorno di una DITTATURA nel nostro paese, con questo primo ministo che avrà gli stessi poteri che aveva allora Mussolini. La nostra libertà cesserà di esistere!! Stiamo andando contro la rovina....
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