31 maggio 2006
Noi non andiamo via
In queste elezioni abbiamo ottenuto un risultato importante 1164 voti. Siamo riusciti a far eleggere un nostro rappresentante in consiglio comunale, pur avendo solo 20 candidati, la maggior parte di loro non aveva mai partecipato ad una competizione elettorale. La nostra lista civica è andata meglio dell'UDC targato Salonna e di altri partiti più blasonati. Dei giovani hanno superato o si sono avvicinati alla soglia dei 100 voti, altri hanno ottenuto risultati importanti. Abbiamo dimostrato che anche a Francavilla c'è spazio per un movimento di società civile. Adesso credo che si deve continuare, cercare di far crescere il movimento e preparci ad un'altra battaglia quella del Referendum. Lascio questo spazio aperto alla discussione e a nuovi contributi. Per finire un grazie agli elettori che ci hanno dato fiducia.
30 maggio 2006
Elezione comunali 2006
Vince Marinotti, da segnalare un'unico sconfitto il voto di opinione. Spazio aperto, lascia un post o commento sul tema proposto
26 maggio 2006
25 maggio 2006
FRANCAVILLA, REGINA DELLA PIANURA?
Si tratta di un itinerario per la Francavilla dello spreco e dell'incuria: dal Centro di carico intermodale al verde pubblico, dalla piazza alla Multiservizi, dalle varie opere incompiute alla discarica...
150 SLIDE CORREDATE DI CIFRE E DATI UFFICIALI.
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TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLO SFASCIO DI FRANCAVILLA, MA CHE NON HANNO MAI OSATO RACCONTARVI
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TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SULLO SFASCIO DI FRANCAVILLA, MA CHE NON HANNO MAI OSATO RACCONTARVI
Lettera al direttore di repubblica di Cosimo d'Alema
Caro Direttore,
Hanno questo di strabiliante i nanetti, gli omiciattoli e i quaquaraquà del centrodestra francavillese che in questi giorni si agitano per carpire la buona fede ed il voto degli elettori: che sono “servi” e si sentono padroni, che sono semianalfabeti e si ritengono colti, che sono piattamente ottusi e si sentono intelligentoni. Sol perché spacciano per “drittezza”, ovvero abilità, la squallida pratica della compravendita del voto, che cinicamente gestiscono sulla base del ricatto o della promessa del favore.
Caro direttore, come fare campagna elettorale in un paese come Francavilla Fontana, dove i posti a concorso sono già assegnati a figli e mogli dei politicanti (27 su 27, alla faccia degli altri 1473 concorrenti gabbati)? Dove una serie enorme di opere pubbliche sono avviate, lasciate ammuffire e poi rifinanziate con i milioni di euro del contribuente? Dove i servi-portatori di voti si vendono per una misera mancia, rimettendoci in dignità e libertà personale, e consentono ai veri padroni del vapore, il senatore, l’onorevole e pochissimi altri, di arraffare in misura indecentemente enorme?
Mi sono ricandidato al Consiglio comunale dopo 21 anni. Vado in giro a chiedere il voto, più che per me, per la lista di cui faccio parte, una civica di centrosinistra, e comunque per il cambiamento, la svolta, la fuoruscita del mio paese dalla feudalità e dall’asservimento. E cosa mi tocca di sentire? Un’intera famiglia vota un boss dell’attuale Giunta in cambio della promessa della rimozione di un cassonetto dei rifiuti. Un’altra vota per il medico curante, candidato nel centrodestra, sol perché è il medico curante. Un’altra, di agricoltori, vota per il presidente della locale cantina sociale perché gli è stato detto che così si risolverà la crisi del produttori di olio e di vino. Un’anziana parente, convinta a votarmi per le buone ragioni del cambiamento politico ed amministrativo, fa dietromarcia e voterà il maggior rastrellatore locale di consensi, il quale evidentemente ha usato argomenti più persuasivi. Interi studi professionali ed aziende della zona industriale subiscono una metamorfosi: collaboratori e dipendenti trasformati in galoppini a caccia di voti per il principale.
Emblema di questo panorama i “sensali” del voto di scambio. Una volta eletti ed intascata la miserabile mancia, siederanno per cinque anni nel Consiglio comunale agli ordini dei boss di riferimento, indifferenti a qualsiasi discorso di bene comune, ignavi e sordi a tutto, nonché moralmente sordidi, senza mai dire nulla, disposti a votare tutto ed il contrario di tutto se ciò conviene ai satrapi di cui si son fatti sgherri.
Caro Direttore, faccio l’insegnante ed avrei voluto accompagnare le mie classi in questo mortificante tour elettorale. Sarebbe stata la più efficace lezione di storia, educazione civica, diritto, costume, società. In che modo infatti gli odierni rapporti interpersonali fra elettori, sensali o paraninfi e beneficiari ultimi del voto differiscono da quelli che nell’antica Roma intercorrevano fra patrizi e “clientes”, nel medioevo fra vassalli e servi della gleba, nella Napoli del ‘700 fra aristocratici e “lazzaroni”? Si sarebbe fotografato il voto di scambio, e come si calpesta la Costituzione che pure garantisce libertà e segretezza del suffragio.
Ma gli alunni sono costretti in aula, ad approfondire magari le allitterazioni e la sineddoche. In nome dell’impoliticità della scuola pubblica. Come se trattare soltanto allitterazione e sineddoche non fosse anch’essa una scelta “politica”.
Caro Direttore, inutile confessare lo sconforto e la sfiducia che mi hanno assalito. Qui ci vorrebbe una rifondazione morale, culturale, politica e fors’anche antropologica, ma non si inizia neppure dalla scuola. Ci sarà però un modo per venirne a capo. Non mi rassegno al fatto che il popolo voglia feste, farina e forca (le famose tre effe), come diceva il Re Lazzarone Ferdinando IV di Borbone al tempo della sfortunata rivoluzione partenopea del 1799. Intanto perché non invocare la calata in massa di Santoro, Lerner, Gabbanelli ed altre trasmissioni TV per studiare il “fenomeno” Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi?
Cordiali saluti.
Francavilla Fontana, 24 maggio 2006
Cosimo d’Alema
Docente del Liceo Scientifico di Francavilla Fontana.
Hanno questo di strabiliante i nanetti, gli omiciattoli e i quaquaraquà del centrodestra francavillese che in questi giorni si agitano per carpire la buona fede ed il voto degli elettori: che sono “servi” e si sentono padroni, che sono semianalfabeti e si ritengono colti, che sono piattamente ottusi e si sentono intelligentoni. Sol perché spacciano per “drittezza”, ovvero abilità, la squallida pratica della compravendita del voto, che cinicamente gestiscono sulla base del ricatto o della promessa del favore.
Caro direttore, come fare campagna elettorale in un paese come Francavilla Fontana, dove i posti a concorso sono già assegnati a figli e mogli dei politicanti (27 su 27, alla faccia degli altri 1473 concorrenti gabbati)? Dove una serie enorme di opere pubbliche sono avviate, lasciate ammuffire e poi rifinanziate con i milioni di euro del contribuente? Dove i servi-portatori di voti si vendono per una misera mancia, rimettendoci in dignità e libertà personale, e consentono ai veri padroni del vapore, il senatore, l’onorevole e pochissimi altri, di arraffare in misura indecentemente enorme?
Mi sono ricandidato al Consiglio comunale dopo 21 anni. Vado in giro a chiedere il voto, più che per me, per la lista di cui faccio parte, una civica di centrosinistra, e comunque per il cambiamento, la svolta, la fuoruscita del mio paese dalla feudalità e dall’asservimento. E cosa mi tocca di sentire? Un’intera famiglia vota un boss dell’attuale Giunta in cambio della promessa della rimozione di un cassonetto dei rifiuti. Un’altra vota per il medico curante, candidato nel centrodestra, sol perché è il medico curante. Un’altra, di agricoltori, vota per il presidente della locale cantina sociale perché gli è stato detto che così si risolverà la crisi del produttori di olio e di vino. Un’anziana parente, convinta a votarmi per le buone ragioni del cambiamento politico ed amministrativo, fa dietromarcia e voterà il maggior rastrellatore locale di consensi, il quale evidentemente ha usato argomenti più persuasivi. Interi studi professionali ed aziende della zona industriale subiscono una metamorfosi: collaboratori e dipendenti trasformati in galoppini a caccia di voti per il principale.
Emblema di questo panorama i “sensali” del voto di scambio. Una volta eletti ed intascata la miserabile mancia, siederanno per cinque anni nel Consiglio comunale agli ordini dei boss di riferimento, indifferenti a qualsiasi discorso di bene comune, ignavi e sordi a tutto, nonché moralmente sordidi, senza mai dire nulla, disposti a votare tutto ed il contrario di tutto se ciò conviene ai satrapi di cui si son fatti sgherri.
Caro Direttore, faccio l’insegnante ed avrei voluto accompagnare le mie classi in questo mortificante tour elettorale. Sarebbe stata la più efficace lezione di storia, educazione civica, diritto, costume, società. In che modo infatti gli odierni rapporti interpersonali fra elettori, sensali o paraninfi e beneficiari ultimi del voto differiscono da quelli che nell’antica Roma intercorrevano fra patrizi e “clientes”, nel medioevo fra vassalli e servi della gleba, nella Napoli del ‘700 fra aristocratici e “lazzaroni”? Si sarebbe fotografato il voto di scambio, e come si calpesta la Costituzione che pure garantisce libertà e segretezza del suffragio.
Ma gli alunni sono costretti in aula, ad approfondire magari le allitterazioni e la sineddoche. In nome dell’impoliticità della scuola pubblica. Come se trattare soltanto allitterazione e sineddoche non fosse anch’essa una scelta “politica”.
Caro Direttore, inutile confessare lo sconforto e la sfiducia che mi hanno assalito. Qui ci vorrebbe una rifondazione morale, culturale, politica e fors’anche antropologica, ma non si inizia neppure dalla scuola. Ci sarà però un modo per venirne a capo. Non mi rassegno al fatto che il popolo voglia feste, farina e forca (le famose tre effe), come diceva il Re Lazzarone Ferdinando IV di Borbone al tempo della sfortunata rivoluzione partenopea del 1799. Intanto perché non invocare la calata in massa di Santoro, Lerner, Gabbanelli ed altre trasmissioni TV per studiare il “fenomeno” Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi?
Cordiali saluti.
Francavilla Fontana, 24 maggio 2006
Cosimo d’Alema
Docente del Liceo Scientifico di Francavilla Fontana.
22 maggio 2006
18 maggio 2006
Giovani idee di Silvia Simone
I giovani. Questa strana generazione. Così proiettata verso il futuro eppure ancora così incastrata sotto il passato. Faccio anch’io parte di questa folta schiera, il mondo giovanile, eppure sono ben lungi dal coglierne le mille, svariate e più profonde sfaccettature. Siamo in eterna contraddizione con il mondo “adulto”, inevitabilmente, per ciò che “loro” chiamano scarto generazionale, e troppo spesso ci sentiamo ripetere che non siamo abbastanza pronti, che non siamo abbastanza grandi, che non abbiamo abbastanza esperienza. Esperienza. Un concetto interessante. Siamo qui, neolaureati con i nostri vari master e corsi di perfezionamento post-laurea da conseguire, con un’energia fortissima dentro, le capacità, i sogni e le ambizioni… e decisamente troppe volte ci vediamo sbarrare la strada. Non sempre, è ovvio.
Ma quanti nostri giovani conoscenti sono stati scartati dall’azienda di turno, perché con troppa poca esperienza, perché l’organico è al completo, perché per quel posto il titolo di studio conseguito non va bene?
Proviamo nell’università. A volte siamo bravi sul serio, riusciamo a vincere un dottorato o un assegno di ricerca. Bene, quello che ci spetta è solo un rimborso spese, e non riusciamo ad essere economicamente indipendenti, con un affitto da pagare e un’auto da mantenere. I nostri ricercatori? Tra i meno pagati d’Europa.
C’è da riflettere. Forse hanno ragione, quando ci puntano il dito contro e ci dicono che siamo inconcludenti, una generazione di idealisti che non fa i conti con la realtà, e che accumula un insuccesso dietro l’altro… Ma sentirci dire questo non ci aiuta per niente. E poi, idealisti. Fortunatamente, ribatto io. Molti di noi li hanno davvero, gli ideali, un’ideologia politica, forse la convinzione che lottare serva ancora e che la correttezza dovrebbe essere il principio ispiratore, qualunque sia l’ambito nel quale ci muoviamo.
Ed è forse per questo che una parte di noi non affonda ancora nella mafia quotidiana, nelle amministrazioni corrotte, nelle raccomandazioni e nel clientelismo.
Una parte, già. Forse ancora troppo pochi. C’è chi, per non scendere a compromessi, decide di andar via. E come biasimarlo?
La verità è che tutti, giovani e meno giovani, a mio parere abbiamo il dovere di tentare di cambiare in meglio la realtà in cui viviamo. Ci scontreremo con il marcio, è vero, ma questo non ci impedisce di avere una nostra idea, chiara, trasparente, da non far variare a seconda della direzione in cui soffia il vento, e di certo da non vendere al miglior offerente.
Silvia Simone
Ma quanti nostri giovani conoscenti sono stati scartati dall’azienda di turno, perché con troppa poca esperienza, perché l’organico è al completo, perché per quel posto il titolo di studio conseguito non va bene?
Proviamo nell’università. A volte siamo bravi sul serio, riusciamo a vincere un dottorato o un assegno di ricerca. Bene, quello che ci spetta è solo un rimborso spese, e non riusciamo ad essere economicamente indipendenti, con un affitto da pagare e un’auto da mantenere. I nostri ricercatori? Tra i meno pagati d’Europa.
C’è da riflettere. Forse hanno ragione, quando ci puntano il dito contro e ci dicono che siamo inconcludenti, una generazione di idealisti che non fa i conti con la realtà, e che accumula un insuccesso dietro l’altro… Ma sentirci dire questo non ci aiuta per niente. E poi, idealisti. Fortunatamente, ribatto io. Molti di noi li hanno davvero, gli ideali, un’ideologia politica, forse la convinzione che lottare serva ancora e che la correttezza dovrebbe essere il principio ispiratore, qualunque sia l’ambito nel quale ci muoviamo.
Ed è forse per questo che una parte di noi non affonda ancora nella mafia quotidiana, nelle amministrazioni corrotte, nelle raccomandazioni e nel clientelismo.
Una parte, già. Forse ancora troppo pochi. C’è chi, per non scendere a compromessi, decide di andar via. E come biasimarlo?
La verità è che tutti, giovani e meno giovani, a mio parere abbiamo il dovere di tentare di cambiare in meglio la realtà in cui viviamo. Ci scontreremo con il marcio, è vero, ma questo non ci impedisce di avere una nostra idea, chiara, trasparente, da non far variare a seconda della direzione in cui soffia il vento, e di certo da non vendere al miglior offerente.
Silvia Simone
17 maggio 2006
SERVO E PADRONE di Cosimo d'Alema
Nel comizio del 13 maggio scorso, l’on. Vitali –in linea col suo padrone Berlusconi che definisce come sappiamo gli elettori di centro-sinistra – ha insultato pesantemente i candidati della lista DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE. Per l’onorevole non sarebbero altro che burattini manovrati da Mario Filomeno. Ora, il cosiddetto on. Vitali staziona da circa 10 anni in Parlamento. Durante questo lungo lasso di tempo non risulta abbia lasciato significative tracce di quel “bivacco”: nessun atto, intervento o altro né in sintonia né, figurarsi!, in contrapposizione con la linea del partito Mediaset. Sicchè non ci vuole molta fantasia per tacciarlo di servo-burattino nelle mani dei Bondi e Schifani e, su per li rami, del boss di Arcore. Servo per bassi interessi di bottega.
Dall’irrilevanza e dall’insignificanza politica s’è tirato fuori allorché, ha afferrato al volo l’occasionissima della vita: la legge Cirielli. La quale giaceva in Parlamento mezzo abortita, ripudiata persino dal suo ideatore e promotore on. Cirielli e dribblata addirittura dai vari pasdaran della legislazione ad personam, i vari Ghedini, Saponara, Taormina. Evidentemente, una legge-porcata troppo porcata.Ma chi ti va a raccattare le porcate? L’on. (si fa per dire) Calderoli la legge elettorale e l’on. Vitali la (ex)Cirielli, meglio nota come salva-Previti. L’impresa ha “promosso” sul campo il deputato francavillese: sottosegretariato, auto blu e scorta. Ma, soprattutto, la possibilità d’esser ricevuto in udienza ad limina a Palazzo Grazioli per rassicurare l’ometto di Arcore, al quale evidentemente le leggi non piacciono se non sono abbastanza porcate.”Tranquillo, Eccellenza –pare abbia biascicato il Nostro – è sufficientemente una porcata”.
La cosa, che avrebbe fatto arrossire di vergogna chiunque, ha invece ringalluzzito il Nostro. Che adesso vede servi e burattini in casa altrui. Dimentico d’essere servo – a Roma – egli stesso, e d’essere accerchiato da servitori in casa propria. Cos’altro sono infatti i consiglieri comunali e gli assessori di Forza Italia (ma anche quelli di Alleanza Nazionale, sebbene di altro padrone)? Servi guidati, a volte teleguidati, nelle presenze, assenze, votazioni, astensioni e quant’altro dai padri-padroni del Consiglio Comunale: l’onorevole e il senatore. Servi e ignavi. Ai quali va bene tutto e il contrario di tutto. Per niente “presi” dai problemi dei cittadini e della città, contenti delle briciole cadute dal banchetto dei signorotti (un posto per la moglie, per il figlio, per l’amica etc), del tutto sprovvisti di qualsiasi spiraglio di idealità o di visione dell’interesse della collettività. “Fatti…a viver come bruti..” avrebbe ripetuto Dante in loro presenza.
Li guardi in faccia, l’onorevole-sottosegretario, i suoi consiglieri ed assessori durante le sedute consiliari. Li guardi in faccia i Di Maria, gli Jurlaro, i Di Nunzio, i Passiatore e compagnia varia. E il senatore guardi in faccia i suoi, i Fanigliulo, i Fusco, i Della Porta, i Bungaro, i Capuano.
S’informino poi, il deputato ed il senatore, sulle figure e sul curriculum culturale, professionale, umano e morale dei candidati della lista DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE. Li ascoltino quando parlano in piazza. Li seguano nella campagna elettorale.
Confrontino infine quelle facce e questi curricula. Capiranno chi sono i servi e i burattini.
Se lo capiranno.
Cosimo d’Alema
Dall’irrilevanza e dall’insignificanza politica s’è tirato fuori allorché, ha afferrato al volo l’occasionissima della vita: la legge Cirielli. La quale giaceva in Parlamento mezzo abortita, ripudiata persino dal suo ideatore e promotore on. Cirielli e dribblata addirittura dai vari pasdaran della legislazione ad personam, i vari Ghedini, Saponara, Taormina. Evidentemente, una legge-porcata troppo porcata.Ma chi ti va a raccattare le porcate? L’on. (si fa per dire) Calderoli la legge elettorale e l’on. Vitali la (ex)Cirielli, meglio nota come salva-Previti. L’impresa ha “promosso” sul campo il deputato francavillese: sottosegretariato, auto blu e scorta. Ma, soprattutto, la possibilità d’esser ricevuto in udienza ad limina a Palazzo Grazioli per rassicurare l’ometto di Arcore, al quale evidentemente le leggi non piacciono se non sono abbastanza porcate.”Tranquillo, Eccellenza –pare abbia biascicato il Nostro – è sufficientemente una porcata”.
La cosa, che avrebbe fatto arrossire di vergogna chiunque, ha invece ringalluzzito il Nostro. Che adesso vede servi e burattini in casa altrui. Dimentico d’essere servo – a Roma – egli stesso, e d’essere accerchiato da servitori in casa propria. Cos’altro sono infatti i consiglieri comunali e gli assessori di Forza Italia (ma anche quelli di Alleanza Nazionale, sebbene di altro padrone)? Servi guidati, a volte teleguidati, nelle presenze, assenze, votazioni, astensioni e quant’altro dai padri-padroni del Consiglio Comunale: l’onorevole e il senatore. Servi e ignavi. Ai quali va bene tutto e il contrario di tutto. Per niente “presi” dai problemi dei cittadini e della città, contenti delle briciole cadute dal banchetto dei signorotti (un posto per la moglie, per il figlio, per l’amica etc), del tutto sprovvisti di qualsiasi spiraglio di idealità o di visione dell’interesse della collettività. “Fatti…a viver come bruti..” avrebbe ripetuto Dante in loro presenza.
Li guardi in faccia, l’onorevole-sottosegretario, i suoi consiglieri ed assessori durante le sedute consiliari. Li guardi in faccia i Di Maria, gli Jurlaro, i Di Nunzio, i Passiatore e compagnia varia. E il senatore guardi in faccia i suoi, i Fanigliulo, i Fusco, i Della Porta, i Bungaro, i Capuano.
S’informino poi, il deputato ed il senatore, sulle figure e sul curriculum culturale, professionale, umano e morale dei candidati della lista DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE. Li ascoltino quando parlano in piazza. Li seguano nella campagna elettorale.
Confrontino infine quelle facce e questi curricula. Capiranno chi sono i servi e i burattini.
Se lo capiranno.
Cosimo d’Alema
Gigetto alla prima porcata di Marco Travaglio (L'Unità del 12 Gennaio 2005)
Incerta la destinazione dell'altro sottosegretario alla Giustizia, l'avvocato brindisino Luigi Vitali (FI), detto familiarmente il Salvapreviti per essersi caricato sulle spalle la croce della legge omonima. Favara chiede di allungare i termini di prescrizione? Lui li accorcia, allungando vieppiù quelli dei processi. Ma Gigetto Salvapreviti ha pure una straordinaria qualità: spesso e volentieri, confessa. In due memorabili interviste a Repubblica, ammise coraggiosamente di evadere le tasse («Guadagno 220mila euro dichiarati». Nemmeno un po' di extra in nero? «Condonati»). Poi, sulla sua creatura, concesse: «Non nego che la legge in qualche modo possa servire a Previti». E non negò nemmeno che l'amico Cesare se ne fosse interessato: «Solo una volta Previti mi ha chiesto: "Hai messo mano a questa cosa?"». E lui mise mano. Anche Berlusconi lo chiamò: «Si è voluto informare sulla qualità di questa legge: "Molti giornali scrivono che è una porcheria - mi ha detto - tu che ne dici?". Io gli ho risposto: !Guarda, presidente, è molto meno porca di quel che si dica"». Rassicurato da quel «molto meno porca», il premier lo incoraggiò: «Vai avanti». E lui andò: Salvapreviti approvata, Vitali promosso sottosegretario proprio alla vigilia del suo 50° compleanno, mentre la stampa del paesello natìo festeggiava «il primo francavillese della storia a entrare nel Governo Italiano». Berlusconi gliel'aveva promesso: «Se quella cosa andrà a buon fine...». E ci è andata. Spontaneamente: «Non posso escludere che l'amico Previti abbia sostenuto la mia legittima aspirazione. Diciamo che è molto molto probabile». Ma non solo per la Salvapreviti: Gigetto ha ben altri meriti da vantare: «Ho lavorato al falso in bilancio, a tanti altri provvedimenti». Tutte porcherie, ma sempre meno porche di quelle che verranno. E poi le esternazioni, a getto continuo, ai ritmi di un James Bondi. Piccolo florilegio: «La Boccassini rappresenta solo una parte del processo Sme, e sicuramente non la migliore» (molto meglio gli imputati); «I magistrati si contrappongono al governo coalizzandosi con altre fasce sociali e magari con girotondini e no global»; «Se dovessero proclamare lo sciopero, sarebbe un atto proditorio a sangue freddo»; «Per fortuna la costituzionalità dell'ordinamento giudiziario non la decide il Csm nè il centro-sinistra». Infatti, per fortuna, l'ha decisa Ciampi. Perchè Gigetto ha anche questo di buono: si porta rogna da solo.
16 maggio 2006
DECALOGO DELL’ASPIRANTE CONSIGLIERE COMUNALE DI MAGGIORANZA
1)Se sei libero professionista o pubblico funzionario –sono titoli preferenziali – CHIEDI DI CANDIDARTI in Forza Italia o, a scelta, in Alleanza Nazionale. L’opzione non è ideologica, bensì pragmatica.
2)Ottenuta la candidatura, costruisciti lo zoccolo duro dei voti di preferenza presso parenti ed amici.
3)Setaccia successivamente la città, a caccia di voti presso conoscenti e sconosciuti, che chiederai in nome degli alti ideali del partito che si batte per il bene comune e bla bla bla.
4)In caso di “resistenza” da parte dell’elettorato, ricorri all’arma del “favore”: di quelli fatti (una pratica, un certificato, una visita medica “elargite” più celermente) e di quelli futuri (un posto di lavoro, una promozione, una pensione, un trasferimento). Sono DIRITTI, ma agli occhi di cittadini ignari non è difficile contrabbandarli per favori.
5) “Comprato” in tal modo il voto ed accumulatone un certo bottino (controllabile capillarmente acquisendo ed annotando le singole sezioni elettorali dei cittadini contattati), “vendilo” al tuo ras, cioè all’onorevole o al senatore in cambio di adeguata contropartita (la sistemazione lavorativa per un familiare, una licenza edilizia o commerciale, una lottizzazione…).
6)In caso di “offerta” insoddisfacente rispetto alla consistenza, gira il pacchetto di voti al boss del partito alleato-concorrente (da An a Fi o viceversa) e contratta un “bonus” più remunerativo. (Per la “storia”, i consiglieri Fusco e Della Porta trasferirono a suo tempo il loro bottino da Forza Italia ad Alleanza Nazionale, dove ottennero l’uno il posto di lavoro per la moglie nell’ambito del concorso-farsa e l’altro un assessorato “strategico”).
7) Incassata la contropartita più o meno considerevole, esegui disciplinatamente le direttive (leggi gli ordini) del tuo boss: assicura o fai mancare il numero legale alle sedute consiliari, vota qualsiasi “porcata”, non disturbare i manovratori con interpellanze, interrogazioni. Non ti sarà difficile: non te ne frega niente, non “devi” comunque farlo, e quand’anche volessi, non sai nemmeno farlo.
8)Di fronte ai problemi della cittadinanza (dei quali fortunatamente non conosci granchè) ed anche rispetto alle “suppliche” dei tuoi elettori personali, adopera l’arma dell’indifferenza o dell’agnosticismo. Zona industriale? Piano regolatore urbanistico? Centri commerciali? Centro intermodale? Traffico? Disoccupazione giovanile? Chissenefrega! Ricorda che il tuo motto è, a scelta, “tengo famiglia” oppure “Franza o Spagna purchè se magna”.
9) Coltiva con cura maniacale esclusivamente il tuo “particulare” (non conosci Guicciardini, ma non importa), ricercando ogni occasione per un “incremento” del bonus incamerato, allenta il rapporto con i tuoi elettori sino ad interromperlo del tutto –sennò scocciano – , salvo poi riallacciarlo alla prossima votazione. Come “favorirli” se a stento riesci a “favorire” te stesso?
10)Spaccia per dedizione al progresso ed al bene collettivo di Francavilla il tuo penoso ed ignobile “asservimento” in cambio di bassi interessi di bottega e per abilità e capacità “politiche” il cinico e fraudolentemente carpito consenso elettorale. Buona fortuna.
I DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE
14 maggio 2006
Ancora più uniti
Comunichiamo all'onorevole non più Sottosegretario, che dopo l'attacco di ieri sera, il Movimento dei Democratici per la Costituzione è ancora più unito intorno a Mario Filomeno. Se il suo scopo era quello di dividerci, questa volta credo che abbia sbagliato del tutto strategia. Il Movimento esprime anche indignazione per il 5 contro 1 subito da Tommaso Resta durante il confronto televisivo, su Studio 100. Ma in fondo, crediamo che quella trasmissione ci ha giovato, perchè Tommaso Resta ha dimostrato di essere un candidato autorevole, colto e preparato. L'altro candidato invece durante la trasmissione, se ne stava seduto in angolo e ci son volute ben quattro telefonate per cercare di salvarlo, perchè fino a quel momento era stato incapace di dire una sola parola. Allora possiamo noi cittadini francavillesi dare fiducia ad un candidato sindaco incapace sotto il profilo politico e culturale? Tutto serve a Francavilla tranne che un signor Marinotti.
13 maggio 2006
Il Copia e incolla del Centrodestra
Non ci speravamo più. Finalmente è stato pubblicato il Programma del Centrodestra (http://www.francavillaonline.info/collegamenti/progrannacdl.htm).
Bel programma davvero.
Troppo bello per essere vero. Da dove l'avranno attinto?Ci vuol poco a scoprirlo:
Capitolo riguardante L'INNOVAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE E SERVIZI PUBBLICI copiato da:
http://www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
http://www.comune.jesi.an.it/elezioni2002/programma_belcecchi.htm
POLITICHE SOCIALI E PER LA FAMIGLIA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
GIOVANI E MINORI
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
ANZIANI
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
IL VOLONTARIATO
http://www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm ATTIVITA’ PRODUTTIVE
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
AGRICOLTURA:
www.mennitti.it/programma_12.htm
SCUOLA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
SERVIZI PRIMA INFANZIA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
SPORT E TEMPO LIBERO
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
SICUREZZA
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
AMBIENTE E TERRITORIO
http://www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
Piano Urbano del Traffico e della Mobilità
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
MANUTENZIONE STRADALE
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
La cosa più interessante, è che i comuni di Capannori, di Jesi e di Ciampino sono amministrati da giunte di Centrosinistra. Caro Marinotti, questo Centrosinistra non è poi tanto male....
Bel programma davvero.
Troppo bello per essere vero. Da dove l'avranno attinto?Ci vuol poco a scoprirlo:
Capitolo riguardante L'INNOVAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE E SERVIZI PUBBLICI copiato da:
http://www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
http://www.comune.jesi.an.it/elezioni2002/programma_belcecchi.htm
POLITICHE SOCIALI E PER LA FAMIGLIA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
GIOVANI E MINORI
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
ANZIANI
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
IL VOLONTARIATO
http://www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm ATTIVITA’ PRODUTTIVE
http://www.comune.bareggio.mi.it/Elezioni/Pirota.PDF
AGRICOLTURA:
www.mennitti.it/programma_12.htm
SCUOLA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
SERVIZI PRIMA INFANZIA
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
SPORT E TEMPO LIBERO
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
SICUREZZA
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
AMBIENTE E TERRITORIO
http://www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
Piano Urbano del Traffico e della Mobilità
www.comune.ciampino.roma.it/sindaco.htm
MANUTENZIONE STRADALE
www.comune.capannori.lu.it/amministrazione/programmagoverno.htm
La cosa più interessante, è che i comuni di Capannori, di Jesi e di Ciampino sono amministrati da giunte di Centrosinistra. Caro Marinotti, questo Centrosinistra non è poi tanto male....
12 maggio 2006
Sabato pubblico comizio
Sabato alle ore 20:30 pubblico comizio dei "Democratici per la Costituzione" interverrà Mario Filomeno. Partecipate numerosi...... Marinotti oggi ha parlato solo cinque minuti elogiando la coalizione, Curto e Vitali. Si è dimenticato anche di Pinuccio Attanasi che ieri era intervenuto lla trasmissione su Studio 100. Poi ha concluso "non parlerò di programmi,arrivederci e naturalmente grazie". Ma il centrodestra ha un programma? Amici di destra, mi dite una buona ragione per votare Marinotti? Un consiglio Marinotti, lascia perdere i comizi, non sono,il tuo defit comunicativo e incolmabile, intervieni piuttosto a tutte le cene ( Parco Laurito, Casa Resta, La lanterna quelle che so) che i candidati di Centrodestra stanno organizzando. Magari con le forchette sei un mago.
08 maggio 2006
Lettera ai cittadini di Cosimo d'Alema
Cara elettrice, caro elettore,
Se trovi del tutto naturale, legittimo ed accettabile che gli amministratori del nostro Comune:
-si spartiscano i posti di lavoro nell’Ente pubblico per sistemare i propri familiari ed amici;
-strozzino le potenzialità espansive della zona industriale e dei suoli edificabili
per mantenere il controllo clientelare del mercato del lavoro e di quello degli immobili;
-si servano dell’Ente pubblico per incrementare i patrimoni personali e procacciarsi spudorati arricchimenti;
-sperperino il tuo denaro di contribuente in consulenze, perizie e progetti fini a se stessi e funzionali soltanto ad elargire parcelle milionarie a consulenti, periti e progettisti amici degli amici;
-lascino languire nell’abbandono e nell’incuria quasi tutte le opere pubbliche avviate, salvo qualche
belletto di facciata alla cupola ed alle “chianche” di via Roma per uno squallido ritorno elettoralistico;
-assistano impassibili ed apatici , tra le altre cose, ad un traffico cittadino caotico e prossimo al collasso, pregiudicando anche così la vivibilità del territorio;
-comprimano, di fatto, la libertà di voto di molta parte dell’elettorato con l’arma
del ricatto,dell’intimidazione, della minaccia e della lusinga, esercitando in tal modo una sorta di padrinaggio paramafioso su cittadini degradati a sudditi;
-devastino il senso della legalità e della moralità pubblica, inoculando, soprattutto nei giovani, il virus della cultura del favore, del raggiro, della furbizia, della ricerca del protettore, della prepotenza, dell’arrivismo e dell’affarismo;
-propaghino la mitologia della loro onnipotenza , facendo credere che niente si possa ottenere, neppure la fruizione dei propri diritti, senza la loro mediazione e che pertanto, avendone bisogno,tutti quanti dobbiamo subire il loro giogo.
Se tutto ciò, ed altro ancora che conosci perché è sotto gli occhi di tutti, ti sta bene, allora vota per una qualsiasi delle liste di centro-destra (più o meno, si assomigliano tutte) e per il candidato-civetta Giuseppe Marinotti, indimenticabile Consigliere regionale fantasma.Io ti chiedo il voto per il cambiamento, per restituire dignità, giustizia e diritti a tutti , per ridare a tutti la libertà di esprimere un voto, anche per la destra, però per autonomo convincimento e non per paura o ricatto, per sottrarre i giovani al bivio della “fuga” o dell’asservimento.
Ti chiedo il voto per la lista dei “DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE”, capeggiata dall’indimenticato sindaco di metà anni Novanta Mario Filomeno, tornato per riavviare quella primavera francavillese soffocata dal ritorno degli zombi che videro minacciati i loro sordidi interessi, in appoggio al candidato sindaco Tommaso Resta.
Se vorrai, potrai esprimere una preferenza anche per me, che dopo 21 anni di impegno politico poco appariscente, perché condotto in spirito di servizio e senza ambizioni carrieristiche, torno a candidarmi. Intendo portare il mio contributo, che mi auguro importante anche grazie al tuo sostegno, per questo grande progetto. Insieme ce la possiamo fare. La presunta potenza dei “padrini” sta nel nostro consenso. Se glielo neghiamo, quella presunta potenza si accartoccia e svanisce.Ci conto.
Ti ringrazio e saluto con amicizia.
Cosimo d’Alema
06 maggio 2006
Lettera ai cittadini
Caro amico e cara amica,
Siamo un gruppo di cittadini che,ispirandosi ai valori della Carta Costituzionale e agli ideali di libertà, di giustizia e di democrazia, ha costituito il movimento politico-culturale cittadino “DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE”.
Non siamo politici di professione né militanti in formazioni politiche tradizionali pur avendo ricoperto alcuni di noi,per un tempo limitato, incarichi politici ed amministrativi.
Ognuno ha il suo lavoro che cerca di svolgere onestamente e decorosamente; ognuno di noi ha maturato idee ed esperienze politiche individuali che lo hanno condotto ad una precisa scelta di campo, quella del Centrosinistra, senza però volersi sentir vincolato da strutture e gerarchie di partito.
Ma pur riconoscendo e rispettando il nobile ruolo che la stessa Costituzione ha assegnato ai partiti, sentiamo di contribuire, con diverse modalità, alla costruzione di una convincente e più condivisa alternativa di programma e di gestione della cosa pubblica.
Per tali ragioni il nostro è un sodalizio libero, vivace e dinamico che mira a coinvolgere tutti quei cittadini che hanno a cuore il progresso civile e culturale della città.
Ci rivolgiamo a tutte le persone che,oggi più che mai, sono demotivate, scettiche e quasi ridotte al silenzio o all’isolamento da una diffusa e deprimente temperie levantina, affaristica, futilmente spettacolare e tipica di un Centro-destra rapace e arrogante.
Vogliamo risvegliare il senso civico che è in ognuno di noi, stimolare le coscienze sollecitandole alla partecipazione consapevole e critica, scuotere dal torpore civile una città che,quando vuole, sa ribellarsi ad ogni arbitrio ed è capace di indignarsi di fronte ad ogni stortura.
In tal senso abbiamo manifestato anche la volontà ad impegnarci direttamente con una lista civica,a sostegno del candidato Sindaco Tommaso Resta, affinché il dovere di una partecipazione diffusa e di una concezione della politica quale strumento di servizio alla città si esprima anche in una qualificata rappresentanza in Consiglio Comunale.
Vogliamo,infine,promuovere una cultura viva che,pur innestandosi sul ceppo della nostra tradizione, non si esaurisca in nostalgici rimpianti ma affronti e discuta in dibattiti, approfondimenti, incontri anche con esperti i tempi più impellenti del nostro tempo, agganciandosi così al più ampio circuito della cultura nazionale.
Nell’impegno indicato intendiamo privilegiare alcuni obiettivi di fondo che, si ritiene, dovranno sempre ispirare le linee programmatiche di un Centrosinistra che non voglia imitare o,peggio ancora, emulare gli atti e i comportamenti di coloro che hanno rappresentato gli anni di gestione discutibile e scellerata della cosa pubblica in Francavilla:
1. la difesa della Libertà in un paese in cui le “libertà” pretese e presunte si configurano spesso come licenze;
2. la democrazia dell’alternanza quale garanzia di crescita civile in Francavilla, una città in cui l’autentica vita democratica è bloccata dalla perenne prevalenza di una sola parte politica;
3. la cultura della legalità come abito mentale, in una città in cui al rispetto della legge si preferisce il ricorso al protettore di turno;
4. la cultura della solidarietà e della qualità della vita, in una città molto poco impegnata nel sociale e molto poco attenta ai crescenti problemi ambientali e ad uno sviluppo economico a misura d’uomo.
Caro amico e cara amica, di questo e di altro potremo discutere se anche Tu vorrai aderire all’iniziativa offrendo il tuo prezioso contributo di idee, esperienza e di tempo libero.
Francavilla Fontana, 23 febbraio 2006
“Democratici per la Costituzione”
Recapiti telefonici: 0831/844925; 0831/812083.
Siamo un gruppo di cittadini che,ispirandosi ai valori della Carta Costituzionale e agli ideali di libertà, di giustizia e di democrazia, ha costituito il movimento politico-culturale cittadino “DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE”.
Non siamo politici di professione né militanti in formazioni politiche tradizionali pur avendo ricoperto alcuni di noi,per un tempo limitato, incarichi politici ed amministrativi.
Ognuno ha il suo lavoro che cerca di svolgere onestamente e decorosamente; ognuno di noi ha maturato idee ed esperienze politiche individuali che lo hanno condotto ad una precisa scelta di campo, quella del Centrosinistra, senza però volersi sentir vincolato da strutture e gerarchie di partito.
Ma pur riconoscendo e rispettando il nobile ruolo che la stessa Costituzione ha assegnato ai partiti, sentiamo di contribuire, con diverse modalità, alla costruzione di una convincente e più condivisa alternativa di programma e di gestione della cosa pubblica.
Per tali ragioni il nostro è un sodalizio libero, vivace e dinamico che mira a coinvolgere tutti quei cittadini che hanno a cuore il progresso civile e culturale della città.
Ci rivolgiamo a tutte le persone che,oggi più che mai, sono demotivate, scettiche e quasi ridotte al silenzio o all’isolamento da una diffusa e deprimente temperie levantina, affaristica, futilmente spettacolare e tipica di un Centro-destra rapace e arrogante.
Vogliamo risvegliare il senso civico che è in ognuno di noi, stimolare le coscienze sollecitandole alla partecipazione consapevole e critica, scuotere dal torpore civile una città che,quando vuole, sa ribellarsi ad ogni arbitrio ed è capace di indignarsi di fronte ad ogni stortura.
In tal senso abbiamo manifestato anche la volontà ad impegnarci direttamente con una lista civica,a sostegno del candidato Sindaco Tommaso Resta, affinché il dovere di una partecipazione diffusa e di una concezione della politica quale strumento di servizio alla città si esprima anche in una qualificata rappresentanza in Consiglio Comunale.
Vogliamo,infine,promuovere una cultura viva che,pur innestandosi sul ceppo della nostra tradizione, non si esaurisca in nostalgici rimpianti ma affronti e discuta in dibattiti, approfondimenti, incontri anche con esperti i tempi più impellenti del nostro tempo, agganciandosi così al più ampio circuito della cultura nazionale.
Nell’impegno indicato intendiamo privilegiare alcuni obiettivi di fondo che, si ritiene, dovranno sempre ispirare le linee programmatiche di un Centrosinistra che non voglia imitare o,peggio ancora, emulare gli atti e i comportamenti di coloro che hanno rappresentato gli anni di gestione discutibile e scellerata della cosa pubblica in Francavilla:
1. la difesa della Libertà in un paese in cui le “libertà” pretese e presunte si configurano spesso come licenze;
2. la democrazia dell’alternanza quale garanzia di crescita civile in Francavilla, una città in cui l’autentica vita democratica è bloccata dalla perenne prevalenza di una sola parte politica;
3. la cultura della legalità come abito mentale, in una città in cui al rispetto della legge si preferisce il ricorso al protettore di turno;
4. la cultura della solidarietà e della qualità della vita, in una città molto poco impegnata nel sociale e molto poco attenta ai crescenti problemi ambientali e ad uno sviluppo economico a misura d’uomo.
Caro amico e cara amica, di questo e di altro potremo discutere se anche Tu vorrai aderire all’iniziativa offrendo il tuo prezioso contributo di idee, esperienza e di tempo libero.
Francavilla Fontana, 23 febbraio 2006
“Democratici per la Costituzione”
Recapiti telefonici: 0831/844925; 0831/812083.
Altri soldi andranno in fumo?
“Il nostro campo campo di calcio in erba sintetici inagurato nel maggio scorso non è cancerogeno” Assessore allo Sport Mimmo Bulgaro ci mette la mano sul fuoco e rassicura i Francavillesi. Se lo dice lui che sa non nemmeno cosa sono i meccanismi di cancerogenesi e cosa è un’IPA è l’acronimo di Idrocarburi Policiclici Aromatici, e quali tumori può provocare (fegato, reni), c’è da crederci. Però da fonti giornalistiche si scopre che sono trecentocinquanta campi di calcio potenzialmente cancerogeni. I terreni di gioco in erba sintetica finiti nel mirino del comando generale del Nas e della procura di Roma sono quelli a 11 del circuito nazionale della Lega Dilettanti. L'analisi sui materiali di cui è fatto il fondo - copertoni di pneumatici riciclati, gomme vergini - ha portato alla luce la presenza di sostanze cancerogene chiamate Ipa, idrocarburi policiclici aromatici.
Gli stessi materiali riciclati utilizzati dalla ditta Villafranca Tirrena(Messina) che ha realizzato il campo in erba sintetica del Giovanni Paolo II di Francavilla. A scoprire la tossicità dei campi è stato l'Istituto superiore di Sanità che pochi giorni fa ha spedito i risultati dei test di laboratorio alla procura di Roma. Su 15 campioni di erba artificiale raccolti dai militari del nucleo antisofisticazione e sanità in sei regioni d'Italia - Lazio, Campania, Toscana, Molise, Lombardia, Piemonte - dodici sono risultati contaminati da Ipa. Negli altri tre invece erano presenti toluene, un benzene, e lo zinco, metallo pesante altamente tossico, in quantità superiori al livello consentito. L'inchiesta è scattata 3 mesi fa quando la Lega Nazionale Dilettanti ha sollevato la questione della possibile tossicità dei campi in erba sintetica al ministero della Salute. Così è stata creata una commissione interministeriale ad hoc composta da quindici esperti - tra cui tecnici dei ministeri dell'Ambiente e della Salute - che ha incaricato i carabinieri del Nas di eseguire i prelievi.
"Abbiamo compreso subito che la questione era piuttosto seria - ha spiegato Roberto Verna, presidente della Commissione -, visti i risultati ottenuti stiamo valutando la possibilità che si facciano rifare da capo diversi campi da calcio." Noi non c’è lo auguriamo, ma se si rifà il manto sintetico, 600 mila euro di soldi pubblici andranno in fumo. Ci chiediamo perché si scelto il manto sintetico? Non era meglio uno in manto in erba naturale come la maggioranza dei campi italiani? Il campo in erba sintetica era proprio il più conveniente?
Gli stessi materiali riciclati utilizzati dalla ditta Villafranca Tirrena(Messina) che ha realizzato il campo in erba sintetica del Giovanni Paolo II di Francavilla. A scoprire la tossicità dei campi è stato l'Istituto superiore di Sanità che pochi giorni fa ha spedito i risultati dei test di laboratorio alla procura di Roma. Su 15 campioni di erba artificiale raccolti dai militari del nucleo antisofisticazione e sanità in sei regioni d'Italia - Lazio, Campania, Toscana, Molise, Lombardia, Piemonte - dodici sono risultati contaminati da Ipa. Negli altri tre invece erano presenti toluene, un benzene, e lo zinco, metallo pesante altamente tossico, in quantità superiori al livello consentito. L'inchiesta è scattata 3 mesi fa quando la Lega Nazionale Dilettanti ha sollevato la questione della possibile tossicità dei campi in erba sintetica al ministero della Salute. Così è stata creata una commissione interministeriale ad hoc composta da quindici esperti - tra cui tecnici dei ministeri dell'Ambiente e della Salute - che ha incaricato i carabinieri del Nas di eseguire i prelievi.
"Abbiamo compreso subito che la questione era piuttosto seria - ha spiegato Roberto Verna, presidente della Commissione -, visti i risultati ottenuti stiamo valutando la possibilità che si facciano rifare da capo diversi campi da calcio." Noi non c’è lo auguriamo, ma se si rifà il manto sintetico, 600 mila euro di soldi pubblici andranno in fumo. Ci chiediamo perché si scelto il manto sintetico? Non era meglio uno in manto in erba naturale come la maggioranza dei campi italiani? Il campo in erba sintetica era proprio il più conveniente?
05 maggio 2006
Per non dimenticare: La città dei raccomandati di ANTONELLO CAPORALE
LA città dei raccomandati è grassa e pigra. Ricca, tredici sportelli bancari, ma dolente. Gli abitanti sono dediti al commercio, un migliaio le imprese registrate, molte di esse assai floride. Ritmo lumbard, con poco tempo da lasciare allo svago. L'unico albergo risente del clima, i giovani trovano altrove i momenti di piacere. Francavilla Fontana, trentaseimila abitanti in cima al Salento, fino a un mese fa contava i soldi e andava presto a letto. Poi, sotto Natale, è accaduto l'imprevedibile: un maxiconcorso comunale ha raccolto figli, nipoti, fidanzati e mogli della gente che in città conta e li ha sistemati negli uffici del meraviglioso palazzo municipale. Su 27 posti, ventidue sono andati a loro.
Una prova nepotistica monumentale. Grandiosissima. I cittadini hanno iniziato ad eccitarsi: da un mese si va a dormire più tardi, si tengono comizi in piazza anche se piove, le tipografie fanno affari d'oro. Il municipio è sempre affollato di gente. Sono arrivate pure le Iene, quelli della tv che fanno incazzare Sgarbi.
Un impiegato s'è accucciato sotto la scrivania, un secondo è ruzzolato per le scale pur di seminare la telecamera di Mediaset. Persino Vincenzo Della Corte, pacioso e accondiscendente sindaco rianimatore (è anestesista), è rimasto stupito dalle gesta della sua giunta. "Abbiamo chiamato un viceprefetto a presiedere il concorso...". Forse non è bastato. "Forse abbiamo esagerato". Allora si copre il capo di cenere? "Ho già iniziato". Bisogna dire che lei però non ha parenti in lizza, almeno questo: "Visto? Nessuno, proprio nessuno".
I giornali per resocontare l'accaduto hanno dovuto catalogare i vincitori per linea parentale. Fidanzate, poi mogli, poi figli, cugini, nipoti. Hanno iniziato dalla f. F come fidanzate: Monica, neo vigile urbano, sta con il figlio di Achille Palumbo, dirigente di Forza Italia. Luisa, istruttore amministrativo, fa le coccole al figlio dell'assessore Galliano (Forza Italia). Giancarlo - un altro amministrativo nuovo di zecca - è fidanzato con la figlia del ragioniere capo. Antonio, neoassunto, cinge le spalle della nipote del senatore Euprepio Curto, autorevole figura cittadina. S'è però ragionato a lungo su questa categoria: gli amori possono finire, l'esecrazione generale può trarre fondamento da un bacio? Figli e nipoti, mogli e mariti - hanno replicato i denuncianti - sono vincoli non sbianchettabili all'anagrafe! Allora, via con la sezione mogli (due): Rita, consorte del comandante dei vigili, è la nuova economa; una seconda Rita, sposata con un consigliere comunale di An, è stata chiamata ad altro ufficio. Invece i figli, notoriamente piezz 'e core, compongono la parte più nutrita del nuovo organigramma municipale. Alfonso, erede del vicesindaco, va a fare il geometra; Adelaide, figlia di un geometra prossimo alla pensione, è stata chiamata nello stesso dipartimento. Umberto, il cui papà è impiegato, farà il vigile urbano. Stesso destino del piccolo Emanuele: la mamma lavora nell'ufficio tecnico. Mirko, amministrativo, ha il babbo consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia; Vincenzo è figlio di uno storico militante dell'Msi e a Francavilla Alleanza nazionale è forza egemone e di governo. Chi non avesse perso la pazienza e il filo, sappia che la lista affronta, per ultima, la categoria "nipoti". Il senatore Curto (An), senza nemmeno che lo volesse, se n'è ritrovati tre in gara. Due hanno vinto: Giampiero e Marzia. Un terzo è in lista d'attesa. La vicesegretaria comunale ha soltanto una nipote sulla quale contare in municipio: Ignazia.
L'aria già elettrica della città - in millecinquecento hanno inutilmente partecipato al concorso - si è galvanizzata da una nota finale del dirigente dei servizi finanziari del Comune che al sindaco ha riferito per iscritto: "Si evidenzia che la maggiore spesa per l'anno 2003 e successivi può essere finanziata mediante revisione di imposte e tasse da applicarsi con i bilanci pluriennali nonché con la riduzione di altra spesa corrente consolidata". "Nuove tasse per i raccomandati - ha gridato la gracilissima opposizione guidata da un diessino, Alfredo Iaia (anagramma: ai ai) - l'Ici raddoppierà, servono 340 mila euro in più per pagare i figli di lor signori!".
Le piazze sono tornate a riempirsi, i giovani - invece che andare a ballare ad Ostuni - hanno iniziato a scrivere alla procura della Repubblica. Chi ricordava di aver partecipato al concorso senza nemmeno esibire un documento per accedervi; chi di aver visto telefonini squillare e parecchio funzionare, chi testimoniare di test rifatti alla fine della prova in un magnifico caos fieristico.
La Margherita ha scritto al vescovo, e pure il vescovo si è risentito perché il troppo è troppo. Due parroci hanno censurato e pregato Iddio di redimere la città da quei peccati. La maggioranza di centrodestra, che in questa terra brindisina ha numeri da far invidia (65 e oltre la percentuale dei consensi), si è come afflosciata. Francavilla manda in Parlamento due senatori (Curto e Vitali, quest'ultimo di Forza Italia), un consigliere regionale, due assessori provinciali, altri tre consiglieri provinciali. Un esercito oggi colpito, incapace di replicare a dovere. L'opposizione, che conta come il due di briscola, si ritrova al centro dell'attenzione, e vive il suo momento magico al pari di quelle squadrette di provincia in testa alla classifica del campionato. Il capogruppo diessino: "Grandi soddisfazioni stiamo avendo, adesso ci chiamano dai centri vicini: segnalazioni, ricordi, sostegni. Un tam tam meraviglioso". Anche il prefetto ha dovuto aprire un incartamento. Il sindaco ha iniziato la penitenza, e giura che non succederà più e spera che la faccenda finisca qui: "Siamo naturalmente in attesa fiduciosa degli esiti del lavoro della magistratura".
La piazza adesso sta con quegli altri, con i rossi. Mugugni e risate, e grandissimi sberleffi. Testo di un volantino no global: "Euprepio non ti ricordi? Sono tuo figlio". "Gino non ti ricordi? Sono tua figlia". Chi può scava ribaldo nella memoria: Francaidda mea bedda bedda, mi vene cu ni' manteddu e cu ti chiangu. Francavilla mia bella, mi viene da coprirti con un mantello e piangerti.
(20 gennaio 2003)http://www.repubblica.it
Una prova nepotistica monumentale. Grandiosissima. I cittadini hanno iniziato ad eccitarsi: da un mese si va a dormire più tardi, si tengono comizi in piazza anche se piove, le tipografie fanno affari d'oro. Il municipio è sempre affollato di gente. Sono arrivate pure le Iene, quelli della tv che fanno incazzare Sgarbi.
Un impiegato s'è accucciato sotto la scrivania, un secondo è ruzzolato per le scale pur di seminare la telecamera di Mediaset. Persino Vincenzo Della Corte, pacioso e accondiscendente sindaco rianimatore (è anestesista), è rimasto stupito dalle gesta della sua giunta. "Abbiamo chiamato un viceprefetto a presiedere il concorso...". Forse non è bastato. "Forse abbiamo esagerato". Allora si copre il capo di cenere? "Ho già iniziato". Bisogna dire che lei però non ha parenti in lizza, almeno questo: "Visto? Nessuno, proprio nessuno".
I giornali per resocontare l'accaduto hanno dovuto catalogare i vincitori per linea parentale. Fidanzate, poi mogli, poi figli, cugini, nipoti. Hanno iniziato dalla f. F come fidanzate: Monica, neo vigile urbano, sta con il figlio di Achille Palumbo, dirigente di Forza Italia. Luisa, istruttore amministrativo, fa le coccole al figlio dell'assessore Galliano (Forza Italia). Giancarlo - un altro amministrativo nuovo di zecca - è fidanzato con la figlia del ragioniere capo. Antonio, neoassunto, cinge le spalle della nipote del senatore Euprepio Curto, autorevole figura cittadina. S'è però ragionato a lungo su questa categoria: gli amori possono finire, l'esecrazione generale può trarre fondamento da un bacio? Figli e nipoti, mogli e mariti - hanno replicato i denuncianti - sono vincoli non sbianchettabili all'anagrafe! Allora, via con la sezione mogli (due): Rita, consorte del comandante dei vigili, è la nuova economa; una seconda Rita, sposata con un consigliere comunale di An, è stata chiamata ad altro ufficio. Invece i figli, notoriamente piezz 'e core, compongono la parte più nutrita del nuovo organigramma municipale. Alfonso, erede del vicesindaco, va a fare il geometra; Adelaide, figlia di un geometra prossimo alla pensione, è stata chiamata nello stesso dipartimento. Umberto, il cui papà è impiegato, farà il vigile urbano. Stesso destino del piccolo Emanuele: la mamma lavora nell'ufficio tecnico. Mirko, amministrativo, ha il babbo consigliere comunale, capogruppo di Forza Italia; Vincenzo è figlio di uno storico militante dell'Msi e a Francavilla Alleanza nazionale è forza egemone e di governo. Chi non avesse perso la pazienza e il filo, sappia che la lista affronta, per ultima, la categoria "nipoti". Il senatore Curto (An), senza nemmeno che lo volesse, se n'è ritrovati tre in gara. Due hanno vinto: Giampiero e Marzia. Un terzo è in lista d'attesa. La vicesegretaria comunale ha soltanto una nipote sulla quale contare in municipio: Ignazia.
L'aria già elettrica della città - in millecinquecento hanno inutilmente partecipato al concorso - si è galvanizzata da una nota finale del dirigente dei servizi finanziari del Comune che al sindaco ha riferito per iscritto: "Si evidenzia che la maggiore spesa per l'anno 2003 e successivi può essere finanziata mediante revisione di imposte e tasse da applicarsi con i bilanci pluriennali nonché con la riduzione di altra spesa corrente consolidata". "Nuove tasse per i raccomandati - ha gridato la gracilissima opposizione guidata da un diessino, Alfredo Iaia (anagramma: ai ai) - l'Ici raddoppierà, servono 340 mila euro in più per pagare i figli di lor signori!".
Le piazze sono tornate a riempirsi, i giovani - invece che andare a ballare ad Ostuni - hanno iniziato a scrivere alla procura della Repubblica. Chi ricordava di aver partecipato al concorso senza nemmeno esibire un documento per accedervi; chi di aver visto telefonini squillare e parecchio funzionare, chi testimoniare di test rifatti alla fine della prova in un magnifico caos fieristico.
La Margherita ha scritto al vescovo, e pure il vescovo si è risentito perché il troppo è troppo. Due parroci hanno censurato e pregato Iddio di redimere la città da quei peccati. La maggioranza di centrodestra, che in questa terra brindisina ha numeri da far invidia (65 e oltre la percentuale dei consensi), si è come afflosciata. Francavilla manda in Parlamento due senatori (Curto e Vitali, quest'ultimo di Forza Italia), un consigliere regionale, due assessori provinciali, altri tre consiglieri provinciali. Un esercito oggi colpito, incapace di replicare a dovere. L'opposizione, che conta come il due di briscola, si ritrova al centro dell'attenzione, e vive il suo momento magico al pari di quelle squadrette di provincia in testa alla classifica del campionato. Il capogruppo diessino: "Grandi soddisfazioni stiamo avendo, adesso ci chiamano dai centri vicini: segnalazioni, ricordi, sostegni. Un tam tam meraviglioso". Anche il prefetto ha dovuto aprire un incartamento. Il sindaco ha iniziato la penitenza, e giura che non succederà più e spera che la faccenda finisca qui: "Siamo naturalmente in attesa fiduciosa degli esiti del lavoro della magistratura".
La piazza adesso sta con quegli altri, con i rossi. Mugugni e risate, e grandissimi sberleffi. Testo di un volantino no global: "Euprepio non ti ricordi? Sono tuo figlio". "Gino non ti ricordi? Sono tua figlia". Chi può scava ribaldo nella memoria: Francaidda mea bedda bedda, mi vene cu ni' manteddu e cu ti chiangu. Francavilla mia bella, mi viene da coprirti con un mantello e piangerti.
(20 gennaio 2003)http://www.repubblica.it
03 maggio 2006
Liste dei candidati alle amministrative
Filomeno Mario Avvocato 15.03.1957
Altavilla Carlo Imprenditore 01.03.1956
Attanasi Carlo Giovanni Pensionato Ilva 22.12.1950
Argentieri Francesco Operatore Commerciale 01.01.1959
Camposeo Giuseppe Tecnico Installatore 13.05.1969
Constantino Cosimo Avvocato 23.01.1950
d’Alema Cosimo Docente Materie Letterarie 10.05.1949
d’Angela Serafino Studente Universitario 07.11.1982
Gatti Giuseppe Medico Chirurgo 26.03.1958
Leo Alessandro consulente, ricercatore 15.08.1976
Longo Ciracì Roberta Insegnante 10.09.1967
Marinosci Nicola Capostazione 06.07.1959
Mazzarella Michele Geometra 24.11.1972
Memmola Cesarina Avvocato 17.08.1066
Mitrangolo Pasquale Pensionato 24.01.1941
Montanaro Alessio Urologo 30.12.1955
Pichero Gioia Nadia Casalinga 05.07.1960
Roma Arcangelo Maresciallo Aeronautica 22.12.1979
Romano Antonio Farmacista 23.06.1965
Semerano Carmelo Impiegato Postale 06.07.1960
Taurisano Francesco Dipendente Azienda Privata 19.03.1959
Truppi Fabio Docente Storia dell’arte 12.04.1974
La nostra lista civica non é una lista di partito, ma l'insieme di persone che si impegnano per raggiungere degli obiettivi comuni. Siamo consapevoli che c'é
molto da fare, e che ci sono degli obiettivi urgenti da raggiungere a cui non dobbiamo e non vogliamo sottrarci.
01 maggio 2006
Esito dell'incontro del 26 aprile scorso su Bollenti Spiriti
Nonostante la pioggia abbia limitato la partecipazione, buon successo dell'incontro del 26 aprile scorso su Bollenti Spiriti, il nuovo programma di politiche giovanili della Regione Puglia. L'assessore regionale Guglielmo Minervini ha ribadito che la Regione fa sul serio. La cifra stanziata si aggira intorno ai 60 milioni di euro ed i primi bandi riguardano i patti etici per la formazione dei giovani pugliesi e la riqualificazione degli spazi urbani (“Progetti di riqualificazione urbana con particolare riferimento agli interventi di rivitalizzazione economica e sociale rivolti alle fasce giovanili della popolazione”). Altre novità dal prossimo anno, con l'attivazione del piano 2007/2013.
A Francavilla è davvero molto ampia la scelta di strutture da riutilizzare per la creazione di un centro di aggregazione giovanile pubblico, una "factory" in cui produrre musica, teatro e quel che i talenti e la fantasia possono farci immaginare. Insomma, esistono gli spazi (scuole abbandonate, l'ex macello comunale, altre strutture dentro e fuori la città). La Regione stanzia i fondi, sino a 700mila euro.
Manca però una seria volontà politica che voglia investire sulla crescita umana, culturale, economica e sociale dei giovani francavillesi.
Mesagne, Ceglie, Cisternino ed altri paesi della provincia hanno già aderito al bando regionale. Francavilla sta a guardare o, peggio, si rivela cieca di fronte a questo tipo di interventi. Ed ecco il vero nodo da sciogliere: l'Amministrazione cittadina che rimane inattiva di fronte le opportunità offerte dalle nuove politiche regionali.
Nella prossima legislatura, bisognerà avanzare chiare richieste al Sindaco:
· L’impegno a partecipare al Bando
· La convocazione delle parti sociali per la co-progettazione, così come prevede il Bando, e la chiara intenzione di creare un progetto qualificante per il territorio ed i giovani francavillesi
· La trasparenza nella gestione dell'iter amministrativo e nelle scelte politiche
· La convocazione di un Consiglio Comunale monotematico sulle politiche giovanili
E' naturale che, di fronte al totale e perenne disinteresse del centrodestra in merito a tali questioni, non potremo che sperare e muoverci per una vittoria del centrosinistra e del candidato Sindaco Tommaso Resta.
Alessandro LEO
A Francavilla è davvero molto ampia la scelta di strutture da riutilizzare per la creazione di un centro di aggregazione giovanile pubblico, una "factory" in cui produrre musica, teatro e quel che i talenti e la fantasia possono farci immaginare. Insomma, esistono gli spazi (scuole abbandonate, l'ex macello comunale, altre strutture dentro e fuori la città). La Regione stanzia i fondi, sino a 700mila euro.
Manca però una seria volontà politica che voglia investire sulla crescita umana, culturale, economica e sociale dei giovani francavillesi.
Mesagne, Ceglie, Cisternino ed altri paesi della provincia hanno già aderito al bando regionale. Francavilla sta a guardare o, peggio, si rivela cieca di fronte a questo tipo di interventi. Ed ecco il vero nodo da sciogliere: l'Amministrazione cittadina che rimane inattiva di fronte le opportunità offerte dalle nuove politiche regionali.
Nella prossima legislatura, bisognerà avanzare chiare richieste al Sindaco:
· L’impegno a partecipare al Bando
· La convocazione delle parti sociali per la co-progettazione, così come prevede il Bando, e la chiara intenzione di creare un progetto qualificante per il territorio ed i giovani francavillesi
· La trasparenza nella gestione dell'iter amministrativo e nelle scelte politiche
· La convocazione di un Consiglio Comunale monotematico sulle politiche giovanili
E' naturale che, di fronte al totale e perenne disinteresse del centrodestra in merito a tali questioni, non potremo che sperare e muoverci per una vittoria del centrosinistra e del candidato Sindaco Tommaso Resta.
Alessandro LEO
Ti Prometto un posto di lavoro di Alessandro Leo
Prima che lo facciano altri, te lo prometto io un posto di lavoro. Votami e sta' tranquillo. Sei il primo nella mia lista. Scegli tu dove vuoi essere collocato:1) Centro di Carico Intermodale - beh, dovrai aspettare altri 15 anni perché sia completato... sempre che lo si voglia riutilizzare. Ma sta' tranquillo, un posto è già tuo. Ti consiglio di acquistare già la tuta da lavoro...
2) Nuova Zona Industriale via per San Vito - anche qui ci sarà un pochetto da aspettare. Sai, bisognerà lottizzare le zone, portare i servizi, trovare le aziende disponibili ad investire, cercare di non farle fuggire. E poi bisognerà bonificare la discarica. Ma è un dettaglio, avanti! Tu votami ed aspetta ché il posto è tuo. Garantito. 3) Nuovi centri commerciali - oh, se preferisci ti faccio assumere come banconista. Costruiremo un centro commerciale per ogni mille abitanti. Mi batterò per questo, eh. Certo, poi capita quello che è accaduto al centro commerciale Famila... fallimenti, passaggi di proprietà, lavoro così così. Ma è pur sempre un lavoro. Ed è tuo!
4) Qualunque altra collocazione - ... purché tu non mi chieda un lavoro serio e tutelato. Per il resto c'è di tutto: lavoro nero, grigio, part time, sottopagato, nonpagato, semicontratto, fintoprogetto. Quello che ti pare. E' una vita che sei sfruttato, non vorrai alzare la testa proprio ora?!?
5) Un posto al Comune - Ops... quelli sono finiti. Qualcuno se li è già pappati per parenti, figli, nipoti ed amici. Però mettiti in coda, chissà che prima o poi non ci scappi un morto da rimpiazzare.
-------------
Scherzavo, è chiaro. Chissà quante volte avrai sentito parlare di promesse di posti di lavoro. Magari anche tu hai pensato di rivolgerti al "potente" di turno per chiedede quel che dovrebbe essere invece un tuo diritto. Certo, con le promesse per pochi (i soliti noti, non pensi?) non si crea sviluppo e lavoro. In più, sono promesse e punto. Nessuno garantisce che si concretizzino.
La soluzione? In breve:
- Una gestione politica seria che crei programmazione per l'immediato futuro.
- Il recepimento di fondi strutturale attraverso la riqualificazione del personale esistente. Il tutoraggio delle imprese nascenti, specie quelle giovanili e femminili. I fondi comunali sono stati già prosciugati dall'attuale amministrazione di centrodestra, sforando il patto di stabilità...
- Una politica di concertazione tra esigenze del territorio ed imprese intenzionate ad investire, senza ricatti che producano fughe "inspiegabili". Basta guarda a quel che accade a Mesagne o Grottaglie ed in altre città pugliesi. Se le aziende non attecchiscono nella città degli Imperiali, un motivo ci sarà.
- La possibilità di acquistare i terreni nella zona industriale sulla via per Grottaglie, ora inaccessibili perchè oggetto di speculazione. Ed eventuali sgravi o premialità per chi assume rispettando regole e legalità, con uno sguardo alla formazione giovanile.
- L'inserimento della nostra città nel circuito turistico e produttivo più ampio del Grande Salento, un progetto che coinvolge Taranto, Brindisi e Lecce. Ovvio che questo comporta una rivalutazione del centro storico. Bastano pochi soldi ed un po' di buongusto.
Le idee sono davvero tante e non ci vuole certo un'intelligenza fuori dal comune per sostenerle con atti concreti. Basta un po' di volontà.
E di amore per Francavilla. Non credi anche tu?
Alessandro Leo
2) Nuova Zona Industriale via per San Vito - anche qui ci sarà un pochetto da aspettare. Sai, bisognerà lottizzare le zone, portare i servizi, trovare le aziende disponibili ad investire, cercare di non farle fuggire. E poi bisognerà bonificare la discarica. Ma è un dettaglio, avanti! Tu votami ed aspetta ché il posto è tuo. Garantito. 3) Nuovi centri commerciali - oh, se preferisci ti faccio assumere come banconista. Costruiremo un centro commerciale per ogni mille abitanti. Mi batterò per questo, eh. Certo, poi capita quello che è accaduto al centro commerciale Famila... fallimenti, passaggi di proprietà, lavoro così così. Ma è pur sempre un lavoro. Ed è tuo!
4) Qualunque altra collocazione - ... purché tu non mi chieda un lavoro serio e tutelato. Per il resto c'è di tutto: lavoro nero, grigio, part time, sottopagato, nonpagato, semicontratto, fintoprogetto. Quello che ti pare. E' una vita che sei sfruttato, non vorrai alzare la testa proprio ora?!?
5) Un posto al Comune - Ops... quelli sono finiti. Qualcuno se li è già pappati per parenti, figli, nipoti ed amici. Però mettiti in coda, chissà che prima o poi non ci scappi un morto da rimpiazzare.
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Scherzavo, è chiaro. Chissà quante volte avrai sentito parlare di promesse di posti di lavoro. Magari anche tu hai pensato di rivolgerti al "potente" di turno per chiedede quel che dovrebbe essere invece un tuo diritto. Certo, con le promesse per pochi (i soliti noti, non pensi?) non si crea sviluppo e lavoro. In più, sono promesse e punto. Nessuno garantisce che si concretizzino.
La soluzione? In breve:
- Una gestione politica seria che crei programmazione per l'immediato futuro.
- Il recepimento di fondi strutturale attraverso la riqualificazione del personale esistente. Il tutoraggio delle imprese nascenti, specie quelle giovanili e femminili. I fondi comunali sono stati già prosciugati dall'attuale amministrazione di centrodestra, sforando il patto di stabilità...
- Una politica di concertazione tra esigenze del territorio ed imprese intenzionate ad investire, senza ricatti che producano fughe "inspiegabili". Basta guarda a quel che accade a Mesagne o Grottaglie ed in altre città pugliesi. Se le aziende non attecchiscono nella città degli Imperiali, un motivo ci sarà.
- La possibilità di acquistare i terreni nella zona industriale sulla via per Grottaglie, ora inaccessibili perchè oggetto di speculazione. Ed eventuali sgravi o premialità per chi assume rispettando regole e legalità, con uno sguardo alla formazione giovanile.
- L'inserimento della nostra città nel circuito turistico e produttivo più ampio del Grande Salento, un progetto che coinvolge Taranto, Brindisi e Lecce. Ovvio che questo comporta una rivalutazione del centro storico. Bastano pochi soldi ed un po' di buongusto.
Le idee sono davvero tante e non ci vuole certo un'intelligenza fuori dal comune per sostenerle con atti concreti. Basta un po' di volontà.
E di amore per Francavilla. Non credi anche tu?
Alessandro Leo
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