
Dall’irrilevanza e dall’insignificanza politica s’è tirato fuori allorché, ha afferrato al volo l’occasionissima della vita: la legge Cirielli. La quale giaceva in Parlamento mezzo abortita, ripudiata persino dal suo ideatore e promotore on. Cirielli e dribblata addirittura dai vari pasdaran della legislazione ad personam, i vari Ghedini, Saponara, Taormina. Evidentemente, una legge-porcata troppo porcata.Ma chi ti va a raccattare le porcate? L’on. (si fa per dire) Calderoli la legge elettorale e l’on. Vitali la (ex)Cirielli, meglio nota come salva-Previti. L’impresa ha “promosso” sul campo il deputato francavillese: sottosegretariato, auto blu e scorta. Ma, soprattutto, la possibilità d’esser ricevuto in udienza ad limina a Palazzo Grazioli per rassicurare l’ometto di Arcore, al quale evidentemente le leggi non piacciono se non sono abbastanza porcate.”Tranquillo, Eccellenza –pare abbia biascicato il Nostro – è sufficientemente una porcata”.
La cosa, che avrebbe fatto arrossire di vergogna chiunque, ha invece ringalluzzito il Nostro. Che adesso vede servi e burattini in casa altrui. Dimentico d’essere servo – a Roma – egli stesso, e d’essere accerchiato da servitori in casa propria. Cos’altro sono infatti i consiglieri comunali e gli assessori di Forza Italia (ma anche quelli di Alleanza Nazionale, sebbene di altro padrone)? Servi guidati, a volte teleguidati, nelle presenze, assenze, votazioni, astensioni e quant’altro dai padri-padroni del Consiglio Comunale: l’onorevole e il senatore. Servi e ignavi. Ai quali va bene tutto e il contrario di tutto. Per niente “presi” dai problemi dei cittadini e della città, contenti delle briciole cadute dal banchetto dei signorotti (un posto per la moglie, per il figlio, per l’amica etc), del tutto sprovvisti di qualsiasi spiraglio di idealità o di visione dell’interesse della collettività. “Fatti…a viver come bruti..” avrebbe ripetuto Dante in loro presenza.
Li guardi in faccia, l’onorevole-sottosegretario, i suoi consiglieri ed assessori durante le sedute consiliari. Li guardi in faccia i Di Maria, gli Jurlaro, i Di Nunzio, i Passiatore e compagnia varia. E il senatore guardi in faccia i suoi, i Fanigliulo, i Fusco, i Della Porta, i Bungaro, i Capuano.
S’informino poi, il deputato ed il senatore, sulle figure e sul curriculum culturale, professionale, umano e morale dei candidati della lista DEMOCRATICI PER LA COSTITUZIONE. Li ascoltino quando parlano in piazza. Li seguano nella campagna elettorale.
Confrontino infine quelle facce e questi curricula. Capiranno chi sono i servi e i burattini.
Se lo capiranno.
Cosimo d’Alema
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